L’eroica missione di un grande artista, Van Gogh. Critici, studiosi, storici raccontano, provano farci vivere il vissuto di questi esseri emarginati dalla società. Il respiro di quelle pennellate, il sentimento, la devozione per il genere umano. Sconfinata profondità risiede impressa su una tavola, una tela. Continua denuncia, immensi campi di raccolta, lontano dalla vita borghese, comunità di schiavi. Una luna piena e triste, sofferente come nel presente, una barca in riva al fiume, complice l’aspetta mentre lui ritrae, documenta in mezzo a loro, lui è uno di loro. (Mia) / Moscow, Puschkin Museum
Archivio della categoria: artist spiritual
Sogno Sociale @ Appunti di un Diario Visionario
Se Mia potesse regnare sarebbe un mondo più equo. Mi fa rabbia incontrare tale limitazione, presente ovunque cerco amore per proteggermi da questa negazione. Ti sono grato di essere entrato nel personale, di aver compreso le mie ansie, i miei turbamenti, avermi custodito e protetto dalle insidie del possesso. Trovo piacere nel mischiare le terre, che sia caffè inebriato dal vento o cenere radicata nel tempo, provo emozione nel fargli raccontare la nascita, l’espressione del nutrimento. Il fine del fare è la manifestazione dell’amare, fantasticare, realizzare un sogno che possa restare.
Essenza della foglia che si trasforma in humus
Vorrei svegliarmi in una città nuova, non esiste limite all’immaginazione. Se si desidera fare scomparire la luce dal cielo vivrò col fuoco. Cultura del risparmio di cui l’Italia è figlia, memoria del giorno perché la notte potrebbe allungarsi. Catania, Piazza Giovanni Verga
quantum art
Non posso fare altro che immaginare, ricerco e creo quel mondo che sembra svanire ma che in fondo pulsa sempre più forte per ogni traguardo che l’anima sente apparire. Il Sole illumina al tramonto questa parte di sogno. Numeri girano intorno altri numeri. Respiro Viscerale Rispetto Pianeta @ Installazione Quantica Casa Museo Sotto l’Etna
living stones
E un giorno, Phardrous, il Greco, mentre passeggiava nel giardino, inciampò contro una pietra e si arrabbiò. E si voltò e, sollevata la pietra, disse a bassa voce: «Oh cosa morta sul mio cammino» e scagliò via la pietra.
E Almustafa, l’eletto e l’amato, disse: «Perché tu dici: “Oh cosa morta”? Sei stato così a lungo nel giardino e non sai che non c’è nulla di morto qui? Tutte le cose vivono e rilucono nella conoscenza del giorno e nella maestà della notte. Tu e la pietra siete una cosa sola e la sola differenza è nei battiti del cuore. Il tuo cuore batte più veloce, vero, amico mio? Certo, ma non così tranquillamente. Il suo ritmo può darsi che sia un altro ritmo, ma io ti dico che, se fai risuonare le profondità della tua anima e percorri le altitudini della spazio, tu sentirai una melodia e in questa melodia la pietra e la stella cantano, l’una con l’altra, in perfetta armonia.
Se non comprendi le mie parole, allora lasciale ad una nuova alba. Se, nella tua cecità, hai maledetto questa pietra su cui sei inciampato, allora malediresti anche una stella che con la tua testa dovessi incontrare in cielo. Ma verrà il giorno in cui raccoglierai pietre e stelle come un bambino trasceglie gigli nei campi e, allora, verrai a sapere che tutte queste cose sono viventi e fragranti».
Kahlil Gibran