La mente non ha bisogno, come un vaso, d’essere riempita ma piuttosto, come legna, di una scintilla che l’accenda. (Plutarco) – Sfere Rispetto Pianeta 411/420. E’ davvero un bel vaso, raro incontrarne, bisognerebbe rincollarlo, stringerlo con una corda, ha subito un trauma e la vita che custodisce è preziosa. Parlare allo spirito, guardare con gli occhi del riparo. Mi sono fermato sentendo anche con gli occhi del bambino, Il rispetto di una tenda dinanzi l’ingresso, L’essere insieme in uno spazio condiviso aperto al rinnovamento, Ritrovare il braccio smarrito di un familiare che luccica all’improvviso. Affidarsi, oltre il vedere la fantasia è timone. Cauti nel giudizio, prudenti nell’augurio. Ora della sabbia accarezza il nostro viso, Arrivato il tempo di concederci all’arrivederci. (Sicily needs love)
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Intonare Preghiera
Alle prese con lo spazio. Mi piace circondarmi di memoria, adoro il canto degli uccelli, le rondini sono sempre in festa, ascolto e vedo un suono a colori. (Mezzanine Living) – Mi e sempre piaciuto giocare con l’acqua, sentire il suono del suo vibrare, dolce sonoro. Una volta la leggenda narra, la Madre di tutte le madri si dovette mettere in fuga, perseguitato era il Suo Fanciullo. Col Marito oggi Nostro Santo e un Somaro, umile e fedele compagno, attraversarono Deserti e Montagne, molte furono le prove a scoraggiare l’impresa, una ci riporta a Gerico, dove un fiore diventa Immortale per la Sua Devozione. Quelle poche Gocce d’acqua contenenti l’Oceano. (Rosa di Gerico)
Osho – Ero appassionato della sua narrazione, lo considero un gran rivelatore di questo secolo / Uta Dag – Anche quando non sei tu ti chiamo in lontananza.
Attraverso il presente a galoppo della fantasia vi svelo la mia poesia. Lo chiamavano Eliodoro, Sole d’oro e dell’arte ne aveva fatto ristoro. Non gli piaceva la violenza in un tempo che era densa, negava ogni sussistenza. Leale, proveniva da una famiglia regale, anche se oggi si legge che era venale. Di passione e memoria aveva ornato la sua dimora, di contrasti e lamenti cercava spegnere tormenti. Dopo Agata, Nobile Fanciulla messa quasi al rogo e torturata fino a ridurla in fin di vita, non accettava il perseguire di quella furia. L’Etna era Madre Spirituale, e con le sue lave forgiò un Elefante. Un carattere imperiale, quattro gambe, vive e vibranti erano il solco della memoria. Di magia e altre accuse venne messo anch’egli al rogo, e così il Vaccarini, nobile ed elevata maestria lo volle porre a guardiania. (Casa Museo Sotto l’Etna)