Non avessi conosciuto il Cristo, Dio sarebbe stato un vocabolo vuoto di senso… il Dio dei filosofi non avrebbe avuto alcun posto nella mia vita morale. Era necessario che Dio si immergesse nell’umanità, che in un preciso momento della storia… un essere umano, fatto di carne e di sangue, pronunciasse certe parole, compisse certi atti, perché io mi gettassi in ginocchio. (François Mauriac) – Mia, Equilibri Ordine Tempo Spazio, Candidi Fiocchi.
Mutazioni delle Origini / Una volta quella era la stanza dove si metteva ad esiccare il formaggio, c’è ancora del sale nella pietra. Le cose apparentemente inutili, le sensazioni, la comprensione di un luogo indipendente Connesso al Creato. (Terre di Martorina) – Ho lasciato una goccia di colore disegnare il suo fluire, ho raccolto informazioni dedite al sentire. 4-15/21 cm. La complessità del caso, Trasparente è la forma, Indissolubile il contenuto, Valore dello spirito. (Acrylic)
La Sterna Paradisaea (Vorrei essere una Sterna paradisaea)
“Amor Unius inextinguibilis”
Proclo, In Parm., (cfr. Proclo, Par., VII, 54, 21) // (cfr. Werner Beierwaltes, Proclo, I fondamenti della sua metafisica, intr. Giovanni Reale, Vita e Pensiero, p. 341) // “E’ il Vero Bene che tiene insieme le cose del mondo”, Platone, Fedone // (cfr. Cristiana Caserta, Socrate e il mare, il modello odissico del Fedone, p.7).
Vorrei essere una sterna paradisea // volare sui cieli artici e antartici // Regina dei 2 movimenti ciclici // polarizzazione dell’Uno
catabasi e anabasi (1) // anabasi e catabasi // come bianco e nero // come, ictus e arsi (1bis)
come Eros (2) unisce uomini e dei // essa collega i due poli // instancabilmente.
Vorrei volare verso la “Tula iperborea” // al di là di Ogigia // mirabile isola (3) // dove è possibile osservare “le rivoluzioni del Sole” (3bis)
verso le regioni boreali e per converso le australi. // Instancabile messaggera // dall’apollineo piumaggio
candida “stola” come “spirito magno” (4) solca l’ “Empireo”.
“Luce intellettual, piena d’amore; // Amor di vero ben, pien di letizia; // Letizia che trascende ogne dolzore”. (4bis)
Nei suoi ventinove anni di presenza corporea che precedono la sua “metanoia” (4tris) // 7 volte copre il suo peregrinare la distanza tra Terra e Luna // come le 7 note musicali // come i 7 pianeti del cielo di Pitagora (5)
come i 7 metalli del Gong del Borneo (6) // come i 7 chakra (7) // Come le 7 porte di Tebe (8) // Come le 7 corde della lira (9)
Come le 7 sephirot delle 10 potenze spirituali (10) // Come i 7 giorni della settimana // Come i 7 saggi. (11) “Tutto tiene”
come insegnano i grandi Maestri “è il Bene che tiene insieme il mondo”. (12) // Sterna amatissima // portatrice di luce apollinea, cristica // portami con te
portaci con te // verso la “Vibrazione armonica originaria” // il Sacro “OM” (13) // “Domine, fecisti nos ad te, et inquietum est cor nostrum, donec requiescant in te”. (14)
dalla Luce proveniamo e ad Essa aneliamo ritornare.
Note: (1) Cfr. Platone, Repubblica, L. III (“testo diegetico-mimetico” (alla maniera dei poemi omerici), discesa di Socrate dall’Acropoli al Pireo, catabasi, cui succede l’anabasi, o risalita) – (cfr. Platone, Repubblica, a cura di Mario Vegetti, BUR, p. 11 introd.). (1bis) ictus: colpo, battuta; arsi: sollevare; come nella tecnica musicale, in special modo nel solfeggio è dato distinguere il ritmo, all’interno dei vari tempi (es.: 4/4 o 6/8) in “battere” e “levare” (per i termini “ictus” e “arsi” cfr. Enciclopedia Treccani rispettive voci). (2) Cfr. Platone, Simposio – (3) Cfr. Platone, Timeo – (3bis) “In altra occasione, abbiamo menzionato, in relazione alla designazione della lingua ‘adamitica’ come ‘lingua siriaca’, la Siria primitiva il cui nome significa propriamente “terra solare”, e di cui Omero parla come di un isola situata “al di là di Ogigia”, ciò che permette di identificarla solo con la Thule o Tula iperborea; “ivi sono le rivoluzioni del sole”, espressione enigmatica che può naturalmente riferirsi al carattere’ circum-polare’ di queste rivoluzioni, ma può anche, nello stesso tempo, alludere a un tracciato del ciclo zodiacale su questa terra, il che spiegherebbe come un tracciato simile sia stato riprodotto in una regione destinata ad essere un’immagine di tale centro.” (cfr. René Guénon, Simboli della Scienza sacra, Adelphi Edizioni, pag. 91). (4) Cfr. Dante, Par. XXX, v. 129 – (4bis) Dante, Par. XXX, vv. 39-42 – (4tris) “trasformazione” (meta nous), oltre il Nous (Platone, Timeo, 47 d-e), “meta nous”, “trasformazione spirituale” (metanoia) – (cfr. Michel Valsan, Sufismo ed Esicasmo, Esoterismo islamico ed esoterismo cristiano”, Ed. Mediterranee, p. 127) “edonen alogon”, piacere irrazionale (Plat., Tim., cfr. Platone, Timeo, a cura di Francesco Fronterotta, Rizzoli, p. 253. (5) Alessandro Barbone, Musica e filosofia nel pitagorismo, La scuola di Pitagora editrice, p. 87.
(6/7) Jaques Viret, Musicoterapia, Pref. Antonello Galimberti, Tr. dal francese Dominique Larson, Simmetria, p. 95. (8/9) Francesca Berlinzani, La Musica a Tebe di Beozia, Tra storia e mito, CUEM s.c.r.l., p. 78 (particolarmente interessante appare il paragrafo“3.2”, della stessa opera, sulla Testimonianza della fondazione sonora di Tebe). (10) Renè Guènon Simboli della Scienza sacra, Adelphi – (11) Uno dei 7 saggi fu Simplicio costretto alla diaspora, assieme ai 7 didascali, o confratelli, in seguito alla chiusura, da parte dell’imperatore Giustiniano (529), della gloriosa “Scuola d’Atene”, fondata da Platone nel 338 a.C. al ritorno dal suo primo viaggio in Sicilia. Platone, Fedone; cfr. Platone, Timeo, a cura di Francesco Fronterotta, BUR, p. 102. Proclo (Costantinopoli, 412 – Atene, 485), è notoriamente considerato uno dei massimi esegeti dell’opera platonica, se non il massimo, a detta di autorevoli filologi e studiosi come Werner Beierwaltes, il quale scrisse : “L’elemento che mette in moto l’ascesa dialettica e l’assimilazione al Principio, quell’elemento che sospinge fino al raggiungimento della meta è l’eros. Grazie ad esso, che è per sua essenza “inesauribile amore che porta all’Uno” 1 (si riporta qui di seguito la nota 1 allo stesso testo: “In Parm., VII, 54, 21: amor unius inexstinguibilis”) – (cfr. Werner Beierwaltes, Proclo, I fondamenti della sua metafisica, Vita e pensiero, p. 341). (13) Michel Valsan, Sufismo ed Esicasmo, Ediz. Mediterranee, p. 35. (14) “Domine, fecisti nos ad te, et inquietum est cor nostrum, donec requiescant in te”, “Ci hai fatti per Te Signore e il nostro cuore è inquieto fino a quando non riposiamo in te” (Agostino, Confessioni, 1,1,1);
Componimento Maurizio Militello
Messaggio di armonia cosmica ricco di pregnante, arcaica, vera, essenzialità. I tedeschi legati alla scuola di Erwin Panofsky direbbero, una “kunst wollen” (volontà d’arte), quindi in termini tradizionali, una volontà di armonia… di congiunzione col divino… del resto l’espressione segnica visiva, presto si traduce, come in questo caso, in forma sonora, musicale, in virtù dell’isomorfismo tra le varie “technai adelphai” (scienze sorelle: aritmetica, geometria, musica, astronomia). Vedo sintesi formale, ricerca di armonia cosmica, oserei dire “sete”, che si traduce presto in segno, “un segno sonoro”, come direbbe Macrobio, nel suo Commentariorum al “Somnium Scipionis”, contenuto nel “De Republica”, di Marco Tullio Cicerone, che ricapitola tutta la letteratura filosofica escatologica, ricollegandosi alla grande tradizione segnata nella Repubblica di Platone: la Musica, segnatamente le proporzioni musicali, sono l’emblema del profondo legame tra il kosmos e il “Principium essendi”. (Natasha Fabbri Cosmologia e armonia nel Seicento* , *Lezione tenuta a Firenze il 5 Novembre 2009, nella sala grande del Buon Umore del Conservatorio Statale Musica Luigi Cherubini, nell’ambito dell’edizione 2009 di Pianeta Galileo, Scuola Normale Superiore, Pisa)
Cena con Isabella Mezzanine Living
Bisogna essere davvero stupidi a voler proseguire i lavori per la metropolitana, bambino ricordo benissimo la strada tremare, la roccia esplodere, la terra soffrire. Irresponsabilità, vanità, spirito posseduto. (Etna needs love)
Manifesto Comunità Verde, Comunicazione Sensoriale. Come siamo arrivati a tutto questo? Il Signore delle Noci (Stagnola). Scatola Magica, Matrice Natura Figlia di Ricerca, I Racconti di Ulisse.
catania via paternò – working in progress /rallentare la marcia @ il parco ritrovato piazza giovanni verga
C’è ancora speranza di salvezza quando la coscienza rimprovera l’uomo. (Publilio Siro)
Vorrei svegliarmi in una città nuova, non esiste limite all’immaginazione. Se si desidera fare scomparire la luce dal cielo vivrò col fuoco. Cultura del risparmio di cui l’Italia è figlia, memoria del giorno perché la notte potrebbe allungarsi. Catania, Piazza Giovanni Verga
CATANIA – Pittori, scultori, illustratori e creativi di ogni sorta a raccolta: questa è L’Arte della Resistenza, la nuova iniziativa lanciata dall’associazione culturale Gammazita a sostegno del Quartiere San Cristoforo! Oggi più che mai Resitenza significa Solidarietà. Per questo, già da settimane, Gammazita è in prima linea nel supporto solidale dei soggetti più a rischio attraverso azioni concrete mirate ad arginare le conseguenze drammatiche dell’emergenza come l’allestimento del Punto di Raccolta Alimentare in Piazza Federico di Svevia, la campagna “Dona una Spesa, Fai la tua Parte!” ARTISTI, questo appello è rivolto a voi! Donando una vostra opera d’arte, noi la mettiamo all’asta, così l’artista donatore e il compratore avranno contribuito a fare una spesa a sostegno delle famiglie in difficoltà!
“Esplosione di mondi incrociati”
(Acrilico su carta) è un’opera realizzata dagli artisti Claudio Arezzo di Trifiletti e Francesca Billeci /Gennaio 2018 a Catania. Questa immagine, realizzata all’interno di un laboratorio performativo, è figlia di un’estemporanea a quattro mani, facente parte di un’esperienza più complessa nata da un’interazione sinergica tra pittori, attori, ballerini e musicisti. La performance, dal titolo Out of the Blue, aveva come tema centrale quella di tessere un percorso visivo e sonoro tra comunicazione e incomunicabilità. Il lavoro è stato profondamente coinvolgente, ha richiesto un ascolto profondo di ciò che accadeva intorno, attingendo alla sensibilità delle nostre corde emotive. Tutto si è tradotto istintivamente in segni e colori che fluidamente ci hanno trasportato verso un divenire naturale, non pensato, istintivo e di notevole complicità visiva. Quest’esperienza è stata vissuta da noi come un processo naturale ed ha rappresentato non solo un tentativo di traduzione simultanea del suono in immagine, ma anche un andare alla ricerca di un linguaggio unico non frammentato o disturbato dalla presenza di due stili diversi. Il linguaggio che abbiamo sperimentato ci ha indotto ad esprimerci in maniera semplice e diretta senza perdere, tuttavia, ognuno la nostra individualità artistica.