La mente non ha bisogno, come un vaso, d’essere riempita ma piuttosto, come legna, di una scintilla che l’accenda. (Plutarco) – Sfere Rispetto Pianeta 411/420. E’ davvero un bel vaso, raro incontrarne, bisognerebbe rincollarlo, stringerlo con una corda, ha subito un trauma e la vita che custodisce è preziosa. Parlare allo spirito, guardare con gli occhi del riparo. Mi sono fermato sentendo anche con gli occhi del bambino, Il rispetto di una tenda dinanzi l’ingresso, L’essere insieme in uno spazio condiviso aperto al rinnovamento, Ritrovare il braccio smarrito di un familiare che luccica all’improvviso. Affidarsi, oltre il vedere la fantasia è timone. Cauti nel giudizio, prudenti nell’augurio. Ora della sabbia accarezza il nostro viso, Arrivato il tempo di concederci all’arrivederci. (Sicily needs love)
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SICILY NEEDS LOVE
THE WORLD NEEDS LOVE
SICILY NEEDS LOVE
love
Vietato costruire parchi verdi: portano l’uomo in una dimensione dove non sente il continuo bisogno di spendere, perché lo portano a godere del cielo e della terra, e questo non è buono.
L’uomo per nostro volere deve rinchiudersi in centri commerciali dove, in mezzo al ricordo di ciò che doveva essere, deve vagare nella piena solitudine e nell’insoddisfazione di non poter avere ciò che apparentemente soddisferebbe la sua esigenza di evadere. Vietato dare valore all’Arte: è un pessimo nemico, è un riflesso della verità, e la Verità è dannosa, la verità sgretola le nostre essenze. Vietato dare segnali di educazione civica: i nostri rappresentanti devono essere l’esempio della corruzione dell’uomo, devono perdere ogni valore, devono vestirsi interamente di apparenza. Vietato dare credibilità a nuove idee: sono veleno per la nostra crescita, porterebbero l’uomo a sperimentarsi, porterebbero il popolo a poter esprimere nella democrazia il proprio parere. Vietato prendersi cura di tutti i posti naturali: ricorderebbero all’uomo che è lui il responsabile in quanto proprietà pubblica. Il nostro intento è quello di non permettere all’uomo di essere libero, di vedere il cielo, di godere della luce, di poter essere felice perché avente il necessario. Noi siamo il processo di macellazione del genere umano, se esso vuole sognare solo qualche ora, paga, entra in un multisala dove proietteremo solo quello che riteniamo essere innocuo per i nostri interessi.
Noi siamo i primi a volere la rivoluzione perché siamo i primi a prendere in giro lo stato, il governo, e chi si crede di poterci bloccare. Affinché non accada che domani un bambino si svegli felice di poter correre in un parco, di poter conoscere un suo coetaneo e volerlo bene, dobbiamo infondere terrore verso il diverso, dobbiamo separare le opinioni, dobbiamo portare il popolo a lottare, scontrarsi, devastare tutto, tanto i nostri interessi sono assicurati. Dobbiamo convincervi che chi sta con noi, potrà essere presente al nostro cerimoniale. Dentro le nostre innumerevoli ville, nei castelli e nei palazzi, decideremo, tra un calice e l’altro del nostro pregiato vino, quale testa tagliare per sperimentare la nostra crescente insensibilità. Non ci interessa del vostro futuro, noi siamo in pochi a non riuscire a godere del nostro presente perché troppo pieno ed apparente, troppo infelice e meschino, viscido e basso. Voi per noi siete solo consumatori di ciò che noi renderemo sempre meno salutare per voi, perché voi siete i nostri servi, vi inchinate, ci invitate, e quando siamo presenti, siete onorati di essere la nostra portata preferita.
Buon appetito.
prego
Feeling is Believing
Il miracolo del credo: il credo è la forza assoluta, è un dono, è un dono di ricerca. Essere disposti ad affrontare le mille domande, senza avere paura di smarrirsi perché la bussola è l’amore, l’amore per la vita.
Nel tempo avviene che troppe incomprensioni, incoerenze si incontrano, si soffre per le visioni che nella debolezza cedono a facili ascolti, visioni a volte giuste, altre sbagliate. Ma non importa, tutto va visto, tutto va sentito, tutto deve essere prima sentito, e poi visto, perché vedendolo possiamo girarci intorno, vedere la testa o la coda, il profilo, distinguerlo se inganno o verità, ma in entrambi i casi sempre insegna, basta distinguere. La forza del credo è credere a quello che si vede nell’aria. Lo vedi solo tu, devi crederci se vuoi crescere, devi soffrire, devi arare il tuo cuore, se vuoi che venga fuori un buon frutto, non devi dare ascolto al pubblico, ora il pubblico sei tu, gli altri sono semafori, sono complici, sono antagonisti, sono un tutt’uno in te, se tu lo desideri. La forza del credo è quando ti svegli, e hai la forza di attendere, di rinunciare a sudditare per il gusto di coloro che amano farsi sudditare, la forza del credo è costruire il proprio percorso, come quando si scende da un fiume, usando i remi per guidare il proprio essere. La forza del credo è quando credi, che tutto è uno, e uno è tutto, quando riesci a mettere il mondo dentro un chicco di riso, e fare di quel chicco di riso il tuo mondo. La forza del credo è quando ti svegli, ti addormenti, e sempre vinci il tuo drago, perché in ognuno di noi esistono draghi, che ci assalgono, ci fanno vedere tutto in maniera distorta. A volte ci fanno sentire le malelingue di un amico, che nella sua insicurezza si esalta abbassando la nostra presenza, noi soffriamo per la bassezza, ma solo lo scudo dell’amore ci protegge da noi stessi, dalla nostra rabbia, solo il tempo ci risponde vittoria. La forza del credo è farsi crocifiggere, per credere di risorgere, e risorgere per donare fede sul credo, perché solo la verità è realtà, l’inganno è frutto marcio, travestito da frutto buono, ma non ha nutrimento per la nostra crescita, ma solo nutrimento per il nostro terreno di ricerca. Prendete tutto il marcio del mondo, concimateci la vostra ricerca, non disprezzate l’inganno, perché è il frutto non curato, non siete voi, voi siete il contadino, che cura l’albero, non nutritevi di esso, riponetelo sul terreno, diventerà il vero cibo di vermi e radici. Ho visto vecchiette fare di una frittata la pace tra famiglie, ho visto anziani togliere mali attraverso spighe di grano, ho visto farfalle provocare col solo battito d’ali uragani, ho visto, e ho sentito nella fede, nel credo, e nella preghiera fatta a bocca chiusa, occhi chiusi, cuore spalancato, cuore che vive la passione, ho sentito forza, ho sentito soccorso, ho vissuto miracolo, miracolo visto nelle cose più insolite, nelle cose più piccole. Pregate con fede, pregate con cuore, augurate al Vostro nemico di trovare la strada del cuore, augurate ai Vostri carnefici, di convertirsi, perché loro non conoscono il dono della luce, augurate bene, non augurate mai male, perché il male continuerà a lacerarvi, continuerete a nutrirvi di frutti marci. La forza del credo è quando tu credi che tutti i nodi vengono al pettine, e quando sei pronto ad aiutare, e a farti aiutare, quando si sciolgono i ghiacciai, quando l’acqua fluisce, nutre, disintossica, rende fertile qualsiasi terreno, perché l’acqua è vita, vita che merita rispetto, perché anziana creatura dell’universo. Quanta passione per i Maya, per extraterrestri, quanta passione per L. da Vinci, quanta passione per tutto ciò che è stato scritto, ma perché non iniziamo a leggere attraverso la geometria di una foglia di una comune pianta, e non ritorniamo ad osservare la comunione tra formiche, oggi tutti fanno corsi (termini assurdi), il mio corso che seguo, da tempo, è il cielo e la terra, mia maestra è la natura. Se butto un cerino in un pagliaio provoco un incendio, l’azione è semplice, la reazione è disastro, ogni nostra piccola azione ha delle conseguenze, anche tra estranei provoca delle conseguenze, anche tra chi non ci conosce provoca delle conseguenze, conseguenze che sono legate per sempre a noi, perché le abbiamo causate. << Siamo agnelli in mezzo ai lupi, bisogna stare restii come serpenti, e limpidi come colombe, e poi dobbiamo amare, amare, e ancora amare,e se qualcuno ci sta per ferire consideriamoci già armati perché non esiste spada più tagliente dell’amore >> (Gesù di Nazaret).
Non esiste protettore più importante, più potente di tutto ciò che ci circonda nel tempo, perché nello spazio tutto è compiuto, nello spazio tutto è. Credo che generazioni di specie, non siano altro che un battito di ciglia del Padre, per quanto l’uomo arcaico abbia pensato di edificare mura, castelli, templi, il Padre è molto oltre qualsiasi pietra, qualsiasi parola, il Padre è memoria, è coscienza, è luce, è sogno, il Padre è presente in ognuno, il Padre è il prossimo che incontri, il Padre è in te, il Padre è in noi.
BEYOND
A volte anime a cui noi siamo cari ci vengono a trovare per pochi istanti attraverso canali che si prestano nei piccoli gesti, di ciò che riusciamo ad osservare. La vita è un gran miracolo. Chi ci ama sarà sempre presente attraverso l’amore. L’amore è l’aria, la luce e tutto ciò che si riesce a scorgere dal quotidiano. La vita è amore che non abbandona mai. Dai tempo al seme, perché già grande albero vive in te, vive nello spazio.
Ci sono notti che mi fermo, osservo il mio pensiero, gli chiedo di rivolgersi alla coscienza che tutto vede e tutto sa, gli chiedo di divenire un tutt’uno, albero foglie, gli chiedo di essere una foglia, gli chiedo, mi chiedo, cerco di capire, come, come un mio coetaneo, forte, forte in fede, in credo, decide di togliersi la vita, gli chiedo, mi chiedo, lo chiamo a me, attraverso respiri lenti, gli avrei telefonato, presto, lo avrei cercato, lo avrei riabbracciato presto, perché lui era sempre vicino, lui era un fratello, e continuavo a domandarmi del suo gesto, e perché non mi avesse telefonato, non mi avesse utilizzato, e continuo la ricerca avendo fede, fede nella scintilla del Padre che alloggia in ognuno di noi, e in lui amico mio, era presente, era presente la sua fame di Verità, era da sempre alla ricerca.
La notte, nel sonno a volte lo chiamavo, pronunciavo il suo nome, non cercavo disturbare nessuno, sotto voce come quando si passa sotto casa di un amico, ogni notte, nella mia pausa, vedevo l’androne del palazzo, palazzo ipotetico, in cielo non esistono palazzi, e per la felicità dei bevitori di caffè come me, nemmeno alimenti, in cielo l’unica cosa che esiste è una, e si chiama gioia, gioia non da vivere, quella si può percepire e nemmeno vivere per pochi istanti, nel cielo noi siamo gioia.
Ero appena uscito da un’incomprensione Karmica, a volte le alchimizzo facendo del mio nemico il mio maestro, e trovando dono del dolore, trovo altro spazio per la gioia.
Ero in macchina, ma più che in macchina stavo continuando a leggere il libro della mia vita, ero ritornato indietro di qualche passaggio, quando all’improvviso un ragazzo mentre che guidavo mi rincorre con la sua vespa per comunicarmi che avanti a me c’era un autovelox, io non stavo correndo, non corro facilmente, o comunque cerco di essere sempre presente, sono cosciente che ho un corpo, e non desidero dal profondo danneggiare nessuno, non desidero ignorare il dolore che potrei causare, a volte lo vivo come se lo avessi fatto involontariamente, sento un reale soffocamento.
Questo ragazzo in sella alla sua vespa, mi rincorre, il tempo di girarmi, risvoltare immediatamente le pagine del mio libro, lo vedo, era lui, il mio amico. Non ebbi una visione, era lui attraverso un canale disponibile, attraverso una predisposizione di un nostro coetaneo ho trovato un nuovo capitolo, un nuovo capitolo donato da un mio caro amico.
La Vita è il più grande dono che abbiamo ricevuto, rinunciarci significa anche offendere Colui che ci ha donato questa occasione, in fondo però cerco di vedere, vivere, sentire, colorare, le pagine del mio diario. Ho una grandissima fede nell’amore, ho una grandissima fede nel Padre dei padri perché lui è amore, lui è perdono. Rinunciare al dono significa non rispettare il Padre, il Padre è amore, il Padre perdona, e ci ama, ma privare chiunque della nostra presenza, in qualsiasi modo la si voglia mettere, e fuggire dal libro della nostra vita, non continuarlo a leggerlo, privando il prossimo del nostro racconto. Tutti hanno una storia da raccontare, io credo nel mio racconto. Credo che l’espressione dell’infinito è presente attraverso le cose più piccole, come la tosse di un neonato, il cinguettio di un uccellino, come la rugiada sopra una foglia, come anche lo sguardo di un apparente estraneo.
COSCIENZA
Il sole trapassa il vetro, i suoi raggi illuminano, penetrano il mio volto, il mio essere: questo è un esempio di coscienza. Sono felice di poter godere della luce, della pace, della vita, dell’amore che ogni giorno inonda la mia terra, sono orgoglioso di essere nato in Sicilia, sono convinto dell’importanza delle mie radici, sono presente nel pensiero che si deve urgentemente svoltare per un rapido cambiamento, adoperarsi al meglio per un risveglio di coscienze partendo dalla propria terra, considerata fondamentale connessione tra tutti i popoli della terra. Sicilia, Sicilia occultata dall’idea di mafia, forse a causa della fertilità delle sue terre, o della strategicità della sua collocazione, o meglio ancora per facilitare sempre più l’albero dell’ignoranza. Il legno curvo sotterra cultura, patrimonio, storia, facendo regredire anche i popoli più antichi, l’ignoranza è una materia che non si sconfigge con studi, o titoli, anzi forse riesce a radicare meglio ed in maniera ancor più sottile e pericolosa. L’ignoranza è sottrarre parte di una ferrovia e rimpiazzarla con una metropolitana, l’ignoranza è prevedere al posto dei parchi verdi monumentali centri commerciali; l’ignoranza è costruire di continuo gare d’appalto per la gestione del pubblico, escludendo chi professionalmente agirebbe attraverso la passione. Ignoranza è politica, politica vestita di perbenismo, corrotta fino al suo legame più lontano, ignoranza è non vedere più con gli occhi di un essere che proviene da una storia, ignoranza è continuare, perseverare sugli stessi errori. Ignoranza non è non sapere scrivere, o non conoscere bene l’espressione letteraria più corretta, l’ignoranza forse oggi predilige coloro che si sono maggiormente acculturati sul nulla, coloro che per esprimere anche un pensiero devono basarsi su quello che hanno studiato su carta, nominare, riempirsi la bocca con nomi, testi, sconoscendo, anzi apprendendo solo la sterilità di quello che si voleva esprimere. Ignoranza è dimenticare, allontanare la memoria, nutrirsi di carcasse. C’è chi mangia carne di cavallo, fermatevi, fermatevi tutti. Pensate se un decennio addietro il cavallo poteva essere considerato un elemento di alimento all’interno della società civile, o se ancora peggio l’acqua pubblica poteva essere considerata non potabile. Spegnete tutto, gettate il vostro ultimo modello di telefonino, non serve a nulla, smettete di tifare per una squadra che rincorre una palla, è un inganno preistorico unirsi per lottare contro i propri simili per il nulla. Fate volare il vostro plasma dal balcone prima di devastare una banca, prima di esprimere indecenza vediamola in noi che ci sentiamo evoluti, esprimiamo concetti fantascientifici, e non ci rendiamo conto nemmeno che E.T. è il nostro vicino di casa. Leggiamo, leggiamo, leggiamo, ciò che è stato comprato per continuare ad avvelenarci; Occhi, abbiamo bisogno di coscienza, chi per governare prende esempio dai fallimenti dei più vicini, anziché adoperarsi per la loro salvezza nel mio credo mi spaventa. Non ho studiato, sono facilmente attaccabile, ma una cosa non ignoro: l’Italia è il centro della bilancia, è l’unione tra Occidente ed Oriente, l’Italia deve continuare a dare l’esempio per come si può salvare l’umanità, l’umanità non esiste senza coscienza. Coscienza significa vedere le grandi opere in sintonia con la natura, non in sintonia con l’uomo che ha parassitato, ma col pianeta, vedere il pianeta come un condominio. Mi sembra davvero che l’uomo stia firmando la sua condanna, non riflettendo fino ad oggi sulla gravità del terzo mondo, Occidente ed Oriente devono unirsi per creare un’unica civiltà, civiltà che deve tornare tra noi attraverso gli ultimi.
CALTAGIRONE
Lo scorso 22 Marzo ho inaugurato all’interno di un noto studio legale di Catania la visione del mio ultimo percorso “Bene Merentibus”. Personalmente ho indirizzato l’invito accompagnato da catalogo a più di 600 politici in tutta Italia.
IL SINDACO lì, 09.02.2012 – Illustre Maestro, ho ricevuto con vivo piacere il Suo nuovo catalogo “Bene Merentibus”, ricco di spunti di riflessione sul mondo e sulle problematiche umane che vengono riproposte e rivissute nella Sua interessante ottica artistica cosmopolita. Tra le tante opere presenti, mi ha molto colpito l’installazione del telo bianco su cui camminano nel mondo varie persone di cultura disparate, con le loro vite, i loro pensieri che quasi si imprimono in quello spazio neutro significativo, acquisendo una dimensione universale, quali passi di preghiera, ruote tibetane per recitare il mantra della Vita. Desidero congratularmi con Lei per la profonda ricerca artistica e spirituale intrapresa e, nell’augurarLe di proseguire con serenità il suo percorso creativo, ringraziando ancora per il dono, Le porgo miei più cordiali saluti.
Prof. Francesco Pignataro
Coscienza significa essere presenti attraverso piccoli gesti. Grazie Sindaco, ero piccolo accompagnavo mia madre ai concorsi a cattedra, e non so il perché ma quando ho rivisto il Vostro volto è stato come rivedere la vita dentro un seme.
Siete tra le poche persone a mio avviso, a saper custodire l’esempio di civiltà, non credevo ai miei occhi. Caltagirone credo sia l’esempio per l’intero globo dell’importanza della Coscienza Siciliana