Sono deluso della mia gente, sono inasprito nella mia mente, non è che non ricordo più niente, è solo che godo raramente. Godo del sole e delle stelle, godo dell’amore e delle sue sorelle. Non desidero dare caramelle, desidero dare tono al frastuono, dare orecchio al sentirmi quasi vecchio. Le speranze sono gioie posdatate. Le medaglie sono cucchiaini leggeri. L’acqua è il sangue della vita. L’aria è l’odore della vita. La luce è il vestito della vita. Questo è quello che conosco, eppure sembro un tipo losco, è vero mi corico dentro un bosco, le foglie sono i miei pensieri, adoro fare parte del mio bosco, contaminarmi della terra, innaffiare le mie fiabe, sono belle, sono salve, lotto per allevarle, sono come le farfalle, delicate, corrono per lo spazio, volano nello strazio, pesano sopra il mio braccio.
Chiedono perdono per i fischi e il frastuono. Sono in cerca di una posta, che mi dia la risposta, che i miei occhi possano sentirla, che il mio cuore possa leggerla, che il mio essere possa afferrarla e mai abbandonarla, che sia continua domanda, per sfamarmi dalla mia ansia. Ansia di fermarmi all’apparenza, ansia di non ricordare la mia assenza, ansia di perdere la mia essenza.