Restituire contenuto alla parola, non si possono chiamare piazze luoghi sfrattati dai posteggi. Non si può definire accoglienza un progetto privo di valori. Il presente non può proseguire il tempo passato, l’impellenza di rivolgere lo sguardo alla crisi attuale. Spirituale è la prima condizione posta al fanciullo, soluzione del mantenimento di speranza che risiede nel profondo eterno. (Zia Letizia sempre vicina)
La casa è il vostro corpo più grande. Vive nel sole e si addormenta nella quiete della notte; e non è senza sogni. (Khalil Gibran) – Etere: la creazione è presente, l’attesa è in qualcosa che è presente ma non nell’immediato. L’odore, bisognerebbe partire da quell’odore che si ricongiunge con quel suono, quell’orecchio primitivo che tutto ode, la cava. (Terre di Martorina) / Le Tre Stelle – Capita di farci l’abitudine, la stanchezza, il voler riposare lontano da pensieri molesti, il nutrirsi per poter continuare a dare. (Mezzanine Living)
Gli atlanti tradizionali non rendono realmente la grandezza di questo continente: esso si estende per 30,2 milioni km quadrati, 24,3 milioni se si considera l’Africa subsahariana, ovvero 2,5 volte più grande dell’Europa. (Google)
La mia casa è un tetto sotto le stelle, il vento accarezza dalla piccola finestra le vallate della fantasia, il canto dei volatili diviene magia. Mia, Palazzi, Anche gli Alberi Meditano, Geometria Complessa, Pranzo a casa di Giovanni, Luci Ombre Semi e Tramonti / Se fossi dentro una fortezza, e la notte mentre tutto dorme, sentissi le urla della mamma orso all’ingresso che chiede soccorso, cosa farei? Pensavo ai piccoli orsi caduti dentro un buco dove solo l’operato umano potrebbe portarli in salvo. Sarebbe giusto seguirla con una fune e stringere alleanza, ma la linea sarebbe sottile, il coraggio testimonianza d’amore, e il pensiero forse una vicina lontana visione. (Catania Visionaria)
Mia con uno sguardo riesce aprirmi il cassetto del consiglio interiore, Zen. Segreto, camminare piano, osservare, risanare visioni, contemplare azioni. Festival dell’ipocrisia, dicono che i rifiuti abbiano superato il limite, nel frattempo i gettoni carburante elicotteri proseguono. Voce Cristica, Architettura bislacca iperbolica. L’importante che ci vogliamo bene, non è una frase leggera. Il volersi bene è tutto ciò che conta. Incontri sono battesimi, siamo troppi e maleducati, dovremmo fare attenzione nel posizionare il nostro ombrellone. La terra dopo millenni di abusi ha bisogno riposare, il canto di un bambino in lontananza viaggia.
Caro Claudio, dopo tanti anni in cui i nostri rapporti si erano diradati, ieri sei passato a trovarmi nella casa dei nonni, la casa che a noi piace tanto per i ricordi antichi che si respirano.
E’ passato un po’ di tempo dal nostro primo incontro, dal periodo in cui ci ritrovavamo nella casa di piazza Abramo Lincoln e tu eri appena tornato da New York entusiasta per il percorso che avevi intrapreso. Ci ritrovavamo spesso in salotto con i tuoi quadri da cui io non riuscivo a distogliere lo sguardo e che si confondevano con il cielo terso della primavera. Per me i tuoi quadri rappresentano la bellezza dello stare insieme, la bellezza del caos delle discoteche da cui tu ti sei avulso, è quel mondo che ti è appartenuto così tanto da trasferirlo sulle tue tele, questa è una mia interpretazione e non so se sia giusta o meno, ma come diceva Umberto Eco “l’interpretazione arricchisce il testo”, ognuno vede quel che vuole nell’arte a seconda della propria sensibilità, e quando l’arte è astratta tutto ciò è più vero. Così come è vero, come dice il mio maestro Enzo Rovella, che gli artisti mettono nelle loro creazioni i loro pensieri, i loro problemi, le loro angosce, le loro aspirazioni ed i loro desideri, un dipinto è un’istantanea del momento che sta vivendo quel determinato artista, è un autoritratto del subconscio. Come tu sai ho affrontato anche la sfida della scrittura: piccoli racconti scritti di getto da cui si evincevano le mie paure in alcuni ed in altri i miei desideri. L’arte pittorica astratta nasconde meglio i nostri sentimenti, ma un occhio attento è capace di tirare fuori tutto il tuo essere. Cambio continuamente stile nella mia arte ed ultimamente mi sono imbattuta in una sperimentazione particolarmente strana: spruzzavo del colore su un foglio di plastica e poi come se fosse uno stampo mettevo sopra un foglio di carta, con mia grande sorpresa ne venivano fuori figure come se fossero disegnate, in uno addirittura una sorta di volto di Gesù Cristo accanto ad una donna.
Ecco erano delle specie di macchie di Rorschach in cui si palesavano i miei pensieri. Penso che questo volto di Gesù che accanto ha un altro volto di una donna africana non lo venderò mai, per me rappresenta una sorta di miracolo. Gesù accanto a quanto di più bistrattato esista nell’umanità: una donna, inoltre nera. Una donna che è lì per farsi proteggere dal Salvatore, il Salvatore che è lì per segnalare cosa gli sta più a cuore: la difesa dei più maltrattati, dei più vilipesi, la difesa dell’umanità in quanto tale, la difesa della vita, perché la donna è vita e di certo non sto qui ad insegnarvi cosa voglia dire essere donna in Africa in questo momento, penso alle guerre, all’infibulazione e tutta la mentalità retrograda che ci sta dietro, alle schiave del sesso, alle spose bambine, all’infanzia da schiave ed allo studio negato, e questa è solo una piccola parte di ciò che vuol dire essere donna nell’attuale “medioevo” africano. E poi penso al mio rapporto con Gesù Cristo, al mio rapporto con il divino che è in me e mi circonda, ai miei rosari, alle mie preghiere. Per me le preghiere sono un modo per dire a tutto ciò che consideriamo divino “ti voglio bene”, “ti penso”. Tu Claudio che alla religione dedichi tutto il tuo essere credo possa capire questa mia continua ricerca di Dio, questo dedicare ogni piccolo momento della mia vita a Dio, perché noi siamo universi affini e tu lo sai. Ti voglio bene, Graziolina Amato
Lascia stare il sapone, entra dentro la fiamma nella goccia.
hope
Sono sicuro che il prossimo governo, trovi semi di cedimento
nella colata di cemento. Sono certo che il politico di domani, porti in mano
una bandiera con dentro tutte le mani. Sogno un mondo senza veleno, perché le
prigioni non siano coltivazioni, e gli ortaggi non profumino di violazioni. Il
mondo cambia, trasforma, contagia, non è il virus il problema, ma è l’emblema
di un risveglio. Cosmico è il giorno e la notte, non una nazione, ma l’intera
popolazione allo stretto, per necessità di un cosiddetto organo di controllo.
Alberi sono la salvezza, alfabeto del Padre dei padri, induce sospetto
venerarli, mentre loro osano tagliarli. La cosa più giusta sarebbe rimediare,
ma a loro interessa solo mangiare.
Mi sembrava un riccio, pensai come si fosse ricordato proprio in quel momento, guardai meglio, era una goccia del vulcano, si una pietra che respira, cristallosa oserei. Quanti petali ha un fiore, poi lo stelo, le foglie, l’apparato radicale e il vento, l’odore della terra al mattino, quando il sole inizia a svegliare il coro. C’è uno spettacolo fatto di particolari, bisogna lasciare lo sguardo al caso, seguirlo senza dargli il minimo sospetto della nostra presenza.