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La Sterna Paradisaea (Vorrei essere una Sterna paradisaea)

“Amor Unius inextinguibilis”

Proclo, In Parm., (cfr. Proclo, Par., VII, 54, 21) // (cfr. Werner Beierwaltes, Proclo, I fondamenti della sua metafisica, intr. Giovanni Reale, Vita e Pensiero, p. 341) // “E’ il Vero Bene che tiene insieme le cose del mondo”, Platone, Fedone // (cfr. Cristiana Caserta, Socrate e il mare, il modello odissico del Fedone, p.7).

Vorrei essere una sterna paradisea // volare sui cieli artici e antartici // Regina dei 2 movimenti ciclici // polarizzazione dell’Uno

catabasi e anabasi (1) // anabasi e catabasi // come bianco e nero // come, ictus e arsi (1bis)

come Eros (2) unisce uomini e dei // essa collega i due poli // instancabilmente.

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Vorrei volare verso la “Tula iperborea” // al di là di Ogigia // mirabile isola (3) // dove è possibile osservare “le rivoluzioni del Sole” (3bis)

verso le regioni boreali e per converso le australi. // Instancabile messaggera // dall’apollineo piumaggio

candida “stola” come “spirito magno” (4) solca l’ “Empireo”.

“Luce intellettual, piena d’amore; // Amor di vero ben, pien di letizia; // Letizia che trascende ogne dolzore”. (4bis)

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Nei suoi ventinove anni di presenza corporea che precedono la sua “metanoia” (4tris) // 7 volte copre il suo peregrinare la distanza tra Terra e Luna // come le 7 note musicali // come i 7 pianeti del cielo di Pitagora (5)

come i 7 metalli del Gong del Borneo (6) // come i 7 chakra (7) // Come le 7 porte di Tebe (8) // Come le 7 corde della lira (9)

Come le 7 sephirot delle 10 potenze spirituali (10) // Come i 7 giorni della settimana // Come i 7 saggi. (11) “Tutto tiene”

come insegnano i grandi Maestri “è il Bene che tiene insieme il mondo”. (12) // Sterna amatissima // portatrice di luce apollinea, cristica // portami con te

portaci con te // verso la “Vibrazione armonica originaria” // il Sacro “OM” (13) // “Domine, fecisti nos ad te, et inquietum est cor nostrum, donec requiescant in te”. (14)

dalla Luce proveniamo e ad Essa aneliamo ritornare.

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Note: (1) Cfr. Platone, Repubblica, L. III (“testo diegetico-mimetico” (alla maniera dei poemi omerici), discesa di Socrate dall’Acropoli al Pireo, catabasi, cui succede l’anabasi, o risalita) – (cfr. Platone, Repubblica, a cura di Mario Vegetti, BUR, p. 11 introd.). (1bis) ictus: colpo, battuta; arsi: sollevare; come nella tecnica musicale, in special modo nel solfeggio è dato distinguere il ritmo, all’interno dei vari tempi (es.: 4/4 o 6/8) in “battere” e “levare” (per i termini “ictus” e “arsi” cfr. Enciclopedia Treccani rispettive voci). (2) Cfr. Platone, Simposio – (3) Cfr. Platone, Timeo – (3bis) “In altra occasione, abbiamo menzionato, in relazione alla designazione della lingua ‘adamitica’ come ‘lingua siriaca’, la Siria primitiva il cui nome significa propriamente “terra solare”, e di cui Omero parla come di un isola situata “al di là di Ogigia”, ciò che permette di identificarla solo con la Thule o Tula iperborea; “ivi sono le rivoluzioni del sole”, espressione enigmatica che può naturalmente riferirsi al carattere’ circum-polare’ di queste rivoluzioni, ma può anche, nello stesso tempo, alludere a un tracciato del ciclo zodiacale su questa terra, il che spiegherebbe come un tracciato simile sia stato riprodotto in una regione destinata ad essere un’immagine di tale centro.” (cfr. René Guénon, Simboli della Scienza sacra, Adelphi Edizioni, pag. 91). (4) Cfr. Dante, Par. XXX, v. 129 – (4bis) Dante, Par. XXX, vv. 39-42 – (4tris) “trasformazione” (meta nous), oltre il Nous (Platone, Timeo, 47 d-e), “meta nous”, “trasformazione spirituale” (metanoia) – (cfr. Michel Valsan, Sufismo ed Esicasmo, Esoterismo islamico ed esoterismo cristiano”, Ed. Mediterranee, p. 127) “edonen alogon”, piacere irrazionale (Plat., Tim., cfr. Platone, Timeo, a cura di Francesco Fronterotta, Rizzoli, p. 253. (5) Alessandro Barbone, Musica e filosofia nel pitagorismo, La scuola di Pitagora editrice, p. 87.

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(6/7) Jaques Viret, Musicoterapia, Pref. Antonello Galimberti, Tr. dal francese Dominique Larson, Simmetria, p. 95. (8/9) Francesca Berlinzani, La Musica a Tebe di Beozia, Tra storia e mito, CUEM s.c.r.l., p. 78 (particolarmente interessante appare il paragrafo“3.2”, della stessa opera, sulla Testimonianza della fondazione sonora di Tebe). (10) Renè Guènon Simboli della Scienza sacra, Adelphi – (11) Uno dei 7 saggi fu Simplicio costretto alla diaspora, assieme ai 7 didascali, o confratelli, in seguito alla chiusura, da parte dell’imperatore Giustiniano (529), della gloriosa “Scuola d’Atene”, fondata da Platone nel 338 a.C. al ritorno dal suo primo viaggio in Sicilia. Platone, Fedone; cfr. Platone, Timeo, a cura di Francesco Fronterotta, BUR, p. 102. Proclo (Costantinopoli, 412 – Atene, 485), è notoriamente considerato uno dei massimi esegeti dell’opera platonica, se non il massimo, a detta  di autorevoli filologi e studiosi come Werner Beierwaltes, il quale scrisse : “L’elemento che mette in moto l’ascesa  dialettica e l’assimilazione al Principio, quell’elemento che sospinge fino al raggiungimento della meta è l’eros. Grazie ad esso, che è per sua essenza “inesauribile amore che porta all’Uno” 1 (si riporta qui di seguito la nota 1 allo stesso testo: “In Parm., VII, 54, 21: amor unius inexstinguibilis”) – (cfr. Werner Beierwaltes, Proclo, I fondamenti della sua metafisica, Vita e pensiero, p. 341). (13) Michel Valsan, Sufismo ed Esicasmo, Ediz. Mediterranee, p. 35. (14) “Domine, fecisti nos ad te, et inquietum est cor nostrum, donec requiescant in te”, “Ci hai fatti per Te Signore e il nostro cuore è inquieto fino a quando non riposiamo in te” (Agostino, Confessioni, 1,1,1);

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Componimento Maurizio Militello

Messaggio di armonia cosmica ricco di pregnante, arcaica, vera, essenzialità. I tedeschi legati alla scuola di Erwin Panofsky direbbero, una “kunst wollen” (volontà d’arte), quindi in termini tradizionali, una volontà di armonia… di congiunzione col divino… del resto l’espressione segnica visiva, presto si traduce, come in questo caso, in forma sonora, musicale, in virtù dell’isomorfismo tra le varie “technai adelphai” (scienze sorelle: aritmetica, geometria, musica, astronomia). Vedo sintesi formale, ricerca di armonia cosmica, oserei dire “sete”, che si traduce presto in segno, “un segno sonoro”, come direbbe Macrobio, nel suo Commentariorum al “Somnium Scipionis”, contenuto nel “De Republica”, di Marco Tullio Cicerone, che ricapitola tutta la letteratura filosofica escatologica, ricollegandosi alla grande tradizione segnata nella Repubblica di Platone: la Musica, segnatamente le proporzioni musicali, sono l’emblema del profondo legame tra il kosmos e il “Principium essendi”. (Natasha Fabbri Cosmologia e armonia nel Seicento* , *Lezione tenuta a Firenze il 5 Novembre 2009, nella sala grande del Buon Umore del Conservatorio Statale Musica Luigi Cherubini, nell’ambito dell’edizione 2009 di Pianeta Galileo, Scuola Normale Superiore, Pisa)

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Cena con Isabella Mezzanine Living

Bisogna essere davvero stupidi a voler proseguire i lavori per la metropolitana, bambino ricordo benissimo la strada tremare, la roccia esplodere, la terra soffrire. Irresponsabilità, vanità, spirito posseduto. (Etna needs love)

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Catania 23/11/2021 – Oggetto: Convocazione Assemblea Palazzo Speciale. Mercoledì 1 Dicembre 2021 alle ore 13.00 presso Parrocchia S.M. Della Guardia. Varie ed eventuali: a) comunicazioni dell’amministratore in merito alla denuncia fatta dal condomino (Boom) per il murales dipinto sulla terrazza condominiale. Mezzanine Living

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The elegance of the butterfly

Caro Claudio, dopo tanti anni in cui i nostri rapporti si erano diradati, ieri sei passato a trovarmi nella casa dei nonni, la casa che a noi piace tanto per i ricordi antichi che si respirano.

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E’ passato un po’ di tempo dal nostro primo incontro, dal periodo in cui ci ritrovavamo nella casa di piazza Abramo Lincoln e tu eri appena tornato da New York entusiasta per il percorso che avevi intrapreso. Ci ritrovavamo spesso in salotto con i tuoi quadri da cui io non riuscivo a distogliere lo sguardo e che si confondevano con il cielo terso della primavera. Per me i tuoi quadri rappresentano la bellezza dello stare insieme, la bellezza del caos delle discoteche da cui tu ti sei avulso, è quel mondo che ti è appartenuto così tanto da trasferirlo sulle tue tele, questa è una mia interpretazione e non so se sia giusta o meno, ma come diceva Umberto Eco “l’interpretazione arricchisce il testo”, ognuno vede quel che vuole nell’arte a seconda della propria sensibilità, e quando l’arte è astratta tutto ciò è più vero. Così come è vero, come dice il mio maestro Enzo Rovella, che gli artisti mettono nelle loro creazioni i loro pensieri, i loro problemi, le loro angosce, le loro aspirazioni ed i loro desideri, un dipinto è un’istantanea del momento che sta vivendo quel determinato artista, è un autoritratto del subconscio. Come tu sai ho affrontato anche la sfida della scrittura: piccoli racconti scritti di getto da cui si evincevano le mie paure in alcuni ed in altri i miei desideri. L’arte pittorica astratta nasconde meglio i nostri sentimenti, ma un occhio attento è capace di tirare fuori tutto il tuo essere. Cambio continuamente stile nella mia arte ed ultimamente mi sono imbattuta in una sperimentazione particolarmente strana: spruzzavo del colore su un foglio di plastica e poi come se fosse uno stampo mettevo sopra un foglio di carta, con mia grande sorpresa ne venivano fuori figure come se fossero disegnate, in uno addirittura una sorta di volto di Gesù Cristo accanto ad una donna.

graziolina amato contemporary artist

Ecco erano delle specie di macchie di Rorschach in cui si palesavano i miei pensieri. Penso che questo volto di Gesù che accanto ha un altro volto di una donna africana non lo venderò mai, per me rappresenta una sorta di miracolo. Gesù accanto a quanto di più bistrattato esista nell’umanità: una donna, inoltre nera. Una donna che è lì per farsi proteggere dal Salvatore, il Salvatore che è lì per segnalare cosa gli sta più a cuore: la difesa dei più maltrattati, dei più vilipesi, la difesa dell’umanità in quanto tale, la difesa della vita, perché la donna è vita e di certo non sto qui ad insegnarvi cosa voglia dire essere donna in Africa in questo momento, penso alle guerre, all’infibulazione e tutta la mentalità retrograda che ci sta dietro, alle schiave del sesso, alle spose bambine, all’infanzia da schiave ed allo studio negato, e questa è solo una piccola parte di ciò che vuol dire essere donna nell’attuale “medioevo” africano. E poi penso al mio rapporto con Gesù Cristo, al mio rapporto con il divino che è in me e mi circonda, ai miei rosari, alle mie preghiere. Per me le preghiere sono un modo per dire a tutto ciò che consideriamo divino “ti voglio bene”, “ti penso”. Tu Claudio che alla religione dedichi tutto il tuo essere credo possa capire questa mia continua ricerca di Dio, questo dedicare ogni piccolo momento della mia vita a Dio, perché noi siamo universi affini e tu lo sai. Ti voglio bene, Graziolina Amato