Archivio tag: Mostra arte contemporanea

synchrony

living stones

E un giorno, Phardrous, il Greco, mentre passeggiava nel giardino, inciampò contro una pietra e si arrabbiò. E si voltò e, sollevata la pietra, disse a bassa voce: «Oh cosa morta sul mio cammino» e scagliò via la pietra.
E Almustafa, l’eletto e l’amato, disse: «Perché tu dici: “Oh cosa morta”? Sei stato così a lungo nel giardino e non sai che non c’è nulla di morto qui? Tutte le cose vivono e rilucono nella conoscenza del giorno e nella maestà della notte. Tu e la pietra siete una cosa sola e la sola differenza è nei battiti del cuore. Il tuo cuore batte più veloce, vero, amico mio? Certo, ma non così tranquillamente. Il suo ritmo può darsi che sia un altro ritmo, ma io ti dico che, se fai risuonare le profondità della tua anima e percorri le altitudini della spazio, tu sentirai una melodia e in questa melodia la pietra e la stella cantano, l’una con l’altra, in perfetta armonia.
Se non comprendi le mie parole, allora lasciale ad una nuova alba. Se, nella tua cecità, hai maledetto questa pietra su cui sei inciampato, allora malediresti anche una stella che con la tua testa dovessi incontrare in cielo. Ma verrà il giorno in cui raccoglierai pietre e stelle come un bambino trasceglie gigli nei campi e, allora, verrai a sapere che tutte queste cose sono viventi e fragranti».

Kahlil Gibran

private collection imprints of peace

Exhibition Contemporary Art Catania 1 Dicembre 6 Gennaio 2019 Palazzo della Cultura

studio sicily contemporary artist

casa museo sotto l’etna

Dare vita alla creazione, custodirla senza goderne, rinunce, sacrifici non di un collezionista ma un artista che decide di fermarsi alla memoria, pensare con la propria testa, smetterla di gareggiare con la notizia, di surfare la mondanità, di rientrare in linea con i parametri del sistema. Il denaro, l’oro perde il suo reale valore, un albero di tre anni costa quanto un drink, la terra preziosa compagna della vita, l’acqua, l’aria sono prese in considerazione da pensieri acrilici. Io sono questo, colui che sente i suoi limiti e si sforza di comprenderli. Ingabbiata si ritrova la coscienza dello schermo, pulsa notizie contraffatte, si viaggia per raccogliere impronte, la sporcizia diventa dono, passaggio di un sentire che si sposa nella danza dopo l’intelaiatura di una storia che va osservata ad occhi chiusi. Sono tutti presenti, artisti consiglieri di un altro mondo, persone arrivate per lasciare un dono. Foglie viaggiano col vento, insignificanti no all’occhio nudo che narra poesia in ogni voltarsi della nota silenziosa.