Bisogna prepararsi ad un nuovo mondo, inutile difendersi dalle cause, rimediare è l’unica risposta che dovremmo attuare. Felice di questa pioggia, alchimia di un mondo impoverito.
RETE DI ARTE MODA E COMUNICAZIONE AL SERVIZIO DELLA NATURA.
Bisogna prepararsi ad un nuovo mondo, inutile difendersi dalle cause, rimediare è l’unica risposta che dovremmo attuare. Felice di questa pioggia, alchimia di un mondo impoverito.
RETE DI ARTE MODA E COMUNICAZIONE AL SERVIZIO DELLA NATURA.
Sanificazione/Stiamo permettendo che venga avvelenato un mondo.
Non siamo riusciti a salvarlo, non ce l’ha fatta, piccole formule di comunicazione cambiano. Non si può cercare di bloccare un gregge impaurito, creare un diversivo. La mia vita è dentro un limone, oltre l’immaginazione. Ho messo la mascherina all’amuchina, funziona.
Ci sono le tazzine vicino ai cucchiaini, ora faccio la spiata alla caffettiera, così poi vedono. Comunque a parte gli scherzi, ho sentito dire al sale, che non vede l’ora di tornare a mare, prudentemente lo zucchero invece delirava che ci voleva quello fatto di canna, poi al consiglio è intervenuto il pentolino invitando l’assembramento a tornare ai propri ripostigli, ho sentito dire che canteranno dai cassetti. C’è da spaventarsi se contagiano le forchette, i coltelli, anche perché già molti cucchiai sono arruolati nel nuovo ordine della Nutella, e appena arriva il pane, davvero scende un silenzio comunale. Bisogna stare allerta con questa cucina.
Questa luna non mi lascia dormire, così piena, luminosa, muove le ombre sopra gli alberi, le nuvole azzurre rallegrano la notte, l’aria frizzante, stravagante temperatura per il periodo, sembra autunno, gli odori mi riportano indietro, boschi, grossi tronchi, immense porzioni di foglie sul suolo, fanno l’amore con la terra, fino a divenire terra, pesche mature, succose assaggio. Mi sveglio, mi affaccio, la macchina posteggiata sotto casa, sopra e sotto casa di altre persone che dormono, sognano, pregano, si lamentano con la vita, dalla mia finestra un canto di preghiera è rivolto alla notte, gli alberi circondano il posteggio della sostare, il vento inizia a muovere le tende, mi bacia mentre scrivo. Questa luna così piena, luna di preghiera, di desiderio, luna che guida popoli lontani, impossibile non notarla, non far riferimento al cielo, al mistero, alle stelle, alle anime che ci guidano, al respiro dei mondi, alle montagne, agli oceani che lo nutrono, fino ad arrivare libero al nostro cuore, a raccontarci quanto di vero c’è tra i fogli di quel giornale che leggiamo dopo il caffè, in fila dietro un bancone a trovare poesia in una colazione, mentre un chicco di rugiada saluta una foglia appena nata di ciclamino. Sogno un rifugio, un luogo tra folte radici, pietra antica, acqua di sorgente. Terre di Martorina è una lunga storia, forse ancora più profonda di quello che si vuole immaginare, un’isola in mezzo ad un mare che ha lasciato le sue cavità, all’aria. Paleolitico, Neolitico, sacre scritture, antica mura sigillano suoni di misteriosi volatili, danzano tra gli echi di quella cava. Penetrante vibrazione si avverte all’ingresso della tenuta, primi insediamenti del 500 costruiti sopra altra pietra, ma ancor prima altra pietra, altre tombe, altre civiltà.
Apri un sito e guadagna con Altervista - Disclaimer - Segnala abuso - Privacy Policy - Personalizza tracciamento pubblicitario