La bellezza, l’esigenza del cuore, il sentimento che illumina tutto, anche dove rara si poggia l’immaginazione. (Catania Visionaria) – Il sogno, quel mediterraneo che respira nei cieli, quei colori che tingono tutto di primavera, di rinascita, del sapore di terra, del ritorno del gioco bambino, delle voci in riva al mare. (Il Parco Ritrovato) Piazza Giovanni Verga / Mia scendi per favore! dai che dobbiamo andare! come se da quel punto mi stesse parlando. (Palazzo di Giustizia)
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Solo speranza per questo mondo che sembra dimenticare l’antica danza, l’unione e la fratellanza
Sentivo disaggio nel vivere quel luogo, era stata distrutta la natura di quello che credeva appartenergli, restava il riflesso del suo ego in un vano disegno di convinzione. Un bosco era scomparso per fare spazio a dei capanni, della roccia fatta saltare, dei fiumi spianati, il suono era differente da come sentivo essere all’origine di quella terra che tanta storia aveva vissuto. Desiderava tanto realizzare il suo mondo, un mondo fatto a sua immagine e somiglianza, tale da non aver cuore nel vedere l’atroce misfatto della sua azione. Confinante era presente un saggio signore, aveva ancora un mulo col suo nome dentro una stalla di pietra, i magazzini erano colmi di ogni delizia che nasceva quasi per incanto dagli anziani alberi che gli erano sempre riconoscenti, le strade avevano il loro senso, e dinanzi un ponte si scorgeva l’antico vespaio fatto di grossi massi. La sua casa era in cima alla collina, e tutto sembrava combaciare con le antiche funzioni di quell’abitare. Il vento, la pioggia e tutto quel mondo benedicevano quell’operare, aveva molto in considerazione il rispetto e non si poneva come proprietario, diceva essere un guardiano, un responsabile di passaggio, il suo compito era di trasferire quello che aveva appresso dall’esperienza del vivere, era molto grato a quello spazio, e considerava un grande privilegio poter contribuire a rendere ancora più accogliente quell’impronta di antica gente. (Viaggi della mente) – Catania Visionaria
Tegole di un tetto, riparo di una piuma, mondo in divenire
Scrivo come da bambino, fluido l’inchiostro incide il mio sentire. Libero, cerco tradurre coincidenze in atto creativo. Tutte le bandiere respirano nel mio cuore, una regna soave, Bianca. Cerco congiunzioni d’anima nel silenzio della notte, nel sogno tutto diviene possibile. Lo specchio dove rifletto i cassetti di questo archivio, sono incontri del mio cammino. Seguire, osservare, indirizzare. Tegole di un tetto, riparo di una piuma, mondo in divenire. Fogli diventano note, strati vibranti raccontano di colore.
Il ritorno della carta del pane
Fonte di ispirazione è il vissuto, osservare con occhi disinteressati, le piccole cose diventano ancora. Armonia, armonizzare intorno l’albero. Alcune delle foglie cadute sulla nostra tavola. La Terra, insieme alla memoria, è la cosa più preziosa che abbiamo. / Mi sono svegliato pronunciando Isola del Giglio, in seguito ho meditato sulla Concordia.
Presenza
Quante cose passano inosservate, eppure crediamo di essere presenti, la considerazione di un raggio, la sfericità di un’esistenza, l’arco di un’esperienza. Le vertigini dell’ascoltare. Il vento, la pioggia, la terra, la pietra e la luna, la responsabilità, la coscienza. / Authors Veronica Succi Daniele Gangemi
Passo dopo passo (Mezzanine Living)
La terra è un bel posto e per essa vale la pena di lottare. (Ernest Hemingway) – Passo dopo passo, stella dopo stella, la costruzione. (Piccoli Soli d’Argilla) / Semi incastonati in poesia, speranza della luce. Oro, interiore risveglio. Tetti dei miei mondi – La città del futuro, per ogni nascita si piantano dieci alberi. (Sfere Rispetto Pianeta) / Scale del Sapere
Cinquecento Preghiere, Conversazione
Non è che sono così intelligente, è solo che rimango dentro i problemi più a lungo. (Albert Einstein) – Le Sei Perfezioni: Generosità, disciplina, pazienza, perseveranza, concentrazione e conoscenza trascendente. (Dalai Lama) – Nel regno delle idee tutto dipende dall’entusiasmo … nel mondo reale tutto si basa sulla perseveranza. (Goethe) – I tuoi desideri sono già realizzati, ma non li vedi! (formikepazze) – Volume 1/2
Non rovinare quello che hai desiderando ciò che non hai. Ricorda che ciò che ora hai un tempo era tra le cose che speravi di avere. (Epicuro) – Il desiderio fa fiorire ogni cosa; il possesso rende tutto logoro e sbiadito. (Marcel Proust) – Non si desidera ciò che è facile ottenere. (Ovidio) – La felicità non è avere quello che si desidera, ma desiderare quello che si ha. (Oscar Wilde) – Avevo da scegliere: potevo essere il me che desiderava, o il me che rideva del me che desiderava. (Tiziano Terzani) – Volume 2/2
E’ (e) le sue passeggiate, è la sua Mia, è le sue sfere e la sua arte, è la sua missione le sue visioni e i suoi incontri, il suo sentire e i suoi racconti, è il suo mondo pieno di colori, è il suo braccio e la sua mano, è la sua carta e le sue buste, è i suoi odori e i suoi agrumi, è il suo oro e il suo legno, è la sua pietra e la sua energia, è il suo acume e il suo ingegno. Ponte magico che appare. Universo del tuo Bene. Legge del Risveglio. Luce ed Armonia. Equilibrio e Geometria. (Rosa Scidà)
Volume – I Tre Pesci e il Pulitore
Claudio Arezzo di Trifiletti prima di essere artista, maestro, creativo, uomo… è interprete del mondo. La sua produzione è il frutto di una continua ricerca dell’anima, scandagliata in tutte le sue più intime dimensioni. Un lento cammino passato attraverso sentimenti contrastanti, forti emozioni che lo hanno spinto fino a fare dell’arte la sua principale fonte di comunicazione. Che come una danza si fonde tra pennellate di colore e di luce. (Assia La Rosa) ISBN 979-12-5585-384-8
My story passes from Cologne
anthropological installation
Installazione Antropologica Private Collection Imprints of Peace
Desidero trasformarle in alberi. Ogni opera vibra e desidera guardare il mondo. Dopo la mostra torneranno a dormire. Il pensiero che mi è stato affidato è quello di affidare. Per ogni opera nata proprio dalle impronte desidero lasciare altra impronta piantando alberi. Tornare a vivere in campagna. Terre di Martorina
Dal flusso è nata l’Installazione “Datemi Spazio”. L’Energia del cambiamento lo desidera. Lo spazio è trasformato, molti vedono, ma dovrebbero prima sentire per averne accesso. È un coro energetico che ha trasformato la visione, sembra tutto più grande, un viaggio. Tempo Spazio protagonisti, vibrazioni interagiscono, l’odore del sonoro passato guida il presente, un futuro Natale ci attende.
“Dare spazio all’immaginazione”
Settantasette tele cariche delle ‘impronte di pace’ raccolte in giro per il mondo. Un’arte visionaria che emana forza, energia, positività, spiritualità. Un’arte che grida al coraggio di cambiare e che profuma dei colori della terra. Viva, mutevole, fremente, alimentata com’è dall’energia del magma.
“Assia La Rosa”