Mi sarei messo volentieri al servizio con smisurato entusiasmo, ma soffro per le nefandezze che sento svolgersi dietro il persistente giustificare. L’arruolamento sempre più incisivo, di una classe che ambisce banchettare senza il minimo pudore dei tempi che stanno per arrivare.
Come gli alberi si nutrono della pioggia, sento i miei sogni aver bisogno delle ali. Un cerchio col bicchiere, un compasso riposto nel miele, un disegno antico quanto attuale, insegnare per l’esigenza di sopraffare, nutrire quello spazio che fa eco al fallimento. Quanti copioni rivedono il ripetersi delle dinamiche! un cavallo azzoppato, un aratro smantellato.