Mi trovavo in Viale Kennedy, dopo aver preso un caffè al Bar Kennedy, era un sogno complottista. Matrix, matrice, vagina, porta del reale. Lontano da studi, il cuore osserva, un caro amico, amabile cristiano, ora nel vento trascorre il suo tempo. Confrontandomi con radici profonde, confermano che dal marciapiede hanno amplificato la notizia. Lombrichi sussurrano cautela nel fidarsi del divulgato, potrebbe essere prestampato. Amore e fede sono ancorate, unione e unzione restano premiate. Paura, causa, strumentalizzazione, reazione al passo maldestro. Parliamo della vita, le statistiche mi fanno venire il gelo. Se non credessi nell’esistenza dell’anima, mi sarei svenduto, qualsiasi cifra si possa offrire per la vita è nulla. Ho raccolto un quadrifoglio dentro un cavolo, sogni sono la porta del ricordo.
I treni sono perfetti per rimboschire. Le ferrovie di tutto il mondo se prendessero in adozione il progetto, potrebbero davvero dare un contributo concreto al Pianeta. (Un Metro Quadrato di Bosco)