Gli occhi dei bambini sono oceani incontaminati

Dalle orecchie alcuni sostenevano leggere l’anzianità dell’anima, eppure nessuno era in grado documentare l’esistenza di quella minuscola luce che poteva varcare le porte dello spazio. Dall’albero si poteva riconoscere il frutto, e così dall’operare di ogni creatura giungere al volere dell’esistenza. Dove nidificava il bene anche il male non perdeva tempo lasciare traccia, bisognava stare attenti nelle tormente non cadere nella tentazione, resistere per giungere alla missione, la bellezza.

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scritto contemporaneo

Nuova Luce

L’albero era immenso, poteva coprire quasi un piccolo borgo, offriva riparo ad una grande comunità che conviveva quello spazio alimentando sempre una calda luce all’imbrunire. – Un particolare illuminato dall’ultimo sole, era l’inizio di quella casa, dove tutto era meticolosamente assorbito dallo spazio. Un guscio con dentro una ricerca, la profonda devozione al vulcano, un tappeto dove ospitare sentimenti e pareri, preghiere e confidenze.

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Dinamiche grottesche di un paradosso

Un gran desiderio di pace, sentiva le urla del gioco a distanza, si nutriva costantemente di bellezza, un enorme dispiacere affliggeva il suo essere, era la miseria, la menzogna, la commedia. Seduto sopra un tappeto, proprio come gli antichi dentro le proprie dimore, risentiva lo scorrere del tempo, quel cerchio che ricongiunge tutto. Spiga di grano, singole rose, reale essenza da cui proveniamo. (Corpi d’argilla dipinti d’oro)

aveva un gran desiderio di pace, sentiva le urla del gioco a distanza, si nutriva costantemente di bellezza, un'enorme dispiacere affliggeva il suo essere, era la miseria, la menzogna, la commedia
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seduto sopra un tappeto, proprio come gli antichi dentro le proprie capanne, risento quello scorrere del tempo, quel cerchio che Ricongiunge tutto.

Codici in Mutazione

L’anima si nutriva di esperienze, angolazioni che mettevano in risalto la bellezza, il contenuto della luce, l’autenticità. La traccia si illuminava col ricordo, quelle pietre erano antiche quanto le mani che ci avevano parlato. Quella stradina era di campagna, bisognava camminarci piano per non sollevare polvere, ai lati per ogni passo mondi convivevano nell’armonia selvatica, era bello raccogliere insieme alla Zia gli asparagi. (Terre di Martorina) – Ho costruito dove i saggi mi dicevano di andare lontano, ci ho riversato l’intera esistenza, ho appreso quanta aridità potesse limitare, ho zappato, irrigato e piantato, oggi cerco rimettere ordine. (Alì Piccolo Principe) / Ogni incontro è sentiero, ogni porta conseguenza. La centralità di una terra, il cuore, il pensiero maestro. (Il canto delle cicale)

il vivere la propria vita gli faceva comprendere il riflesso della verità. L'anima si nutriva di esperienza, trovava angolazioni che mettevano la bellezza in rilevanza
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ho costruito dove i saggi mi dicevano che non avrei, ho riversato l'intera mia esistenza dove ho appreso quanta aridità potesse limitare, ho zappato, irigato e piantato.

Quando un tempo la finanza era distante dall’arte, forse in quel caffè risiedeva l’essenza del risveglio

Società di dotti priva di vita propria, un modello perfetto figlio dell’imperfezione, nega l’evidenza dell’albero e del frutto, annuncia l’elevazione del nulla. Offuscato vino novello abbonda nelle tavole della discordia, calici brindano nella disgregazione della parola. Cuori resilienti ascoltano il planare, il cinguettio, le foglie portate dal vento, si raccomandano al sentimento, meditano, sono un dono di riparo, un ponte, una scala, l’ingresso, la speranza. (Abstractart)

società di dotti privi di vita propria, un modello perfetto figlio di una società perfetta nega l'evidenza dell'albero e del frutto, annuncia l'elevazione del nulla

I Ricordi sono lo specchio dell’anima

Era solito per ogni atto fare omaggio alla scena maestra, storie di speranza, terreni fertili e incolti, di epoche che avevano subito il fascino della menzogna. Tardava conciliare riposo, cercava invano una chiave che potesse aprire il forziere della coscienza, sentiva l’umanità sedotta da uno strano incantesimo che stava conducendo quei tempi lontano dalla luce e dal calore che l’anima necessitava per poter brillare. La sera fino al giorno, lasciava che il colore assorbisse memoria, dopo aver versato dell’acqua invecchiata insieme a polveri raccolte da mani nude, si compiaceva nell’ascoltare quella natura in perfetta armonia con quello che desiderava comunicare. (Appunti di un Diario Visionario) / Cara nonna quanto è dura la mareggiata!

Era solito per ogni atto che compiva fare omaggio alla scena maestra, erano tutte storie di speranza, di terreni fertili e incolti, di un epoca che stava subendo la menzogna.
lasciava che il colore assorbisse memoria, la notte dopo aver versato dell'acqua invecchiata insieme a polveri raccolte da mani nude
cara nonna quanto è dura la mareggiata! casa museo sotto l'etna

Desiderio Neonato

Claudio è arte, è Empatia che trasmette col colore, col disegno e con lo spirito creativo che è in sé, da sempre. Le sue opere sono un susseguirsi di messaggi d’animo che vuole dare e Donare allo spettatore, a colui che guarda e osserva in profondità. La forma non è tutto, ma rallegra e diletta la vista, la sua natura nutre la mente e il cuore: crea la “bell’arte” di Claudio. (Loredana Fisichella) – Era uno dei suoi ricordi bambini, le prime forme plasmate, la scelta dei colori in quel piccolo banco della seconda elementare. Una spiritualità che scandiva parola dal suono, che amava inginocchiarsi difronte al Sacro, che non vedeva l’ora di tornare nel suo ricco giardino, un regno nato in un piccolo terrazzino, divenuto anche l’orgoglio del condominio. (1mqdb) / Un frammento rinvenuto dai rifiuti era capace riportarlo in quei luoghi di riserva, l’acqua era l’elemento madre così come ogni cosa, entrando in contatto con quel modo di agire, riusciva a trovare l’adeguata collocazione per continuare a vivere. (Rispetto Pianeta)

Leonardo da Vinci
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Un drago che si trasforma in cigno. (Vita di Ricerca)

Era il cuore a partorire strade, vicoli e ingressi, disegnare e realizzare progetti, un quotidiano che aveva costanza di galanteria. (Catania Visionaria) – Rivivo quel bambino affamato di bellezza. (Corpi d’Argilla Dipinti d’Oro) / Nel silenzio della forma ritrovo quella voce che mi riporta al Verbo. (Infanzia) \ Una goccia con dentro un mondo magico. A piccoli passi, granello su granello ripercorro quel sentiero, l’inizio. Condominio, piazza, isolato, alberi e trombe, canto del rientro, la luce dona spazio alla luna. @ Nonostante immagini la scena, sembra venire a mancare il nutrimento dell’entusiasmo. Un mondo svanisce, il vento trascina foglie secche, intorno sembra tutto sbagliato. Apparente resiste quel superficiale che non bada a spese, ma i colori sembrano sbiadire. | La notte mentre molti dormivano, fluttuavano in cielo, come nella mitologia islandese, folletti. Era un tempo che ancora resistevano anfratti di roccia vulcanica e vegetazione spontanea, luoghi metropolitani che venivano denominati sciare, frequenti nascevano spontanee varietà floreali, fichi e alberi con nomi e legende. Oggi, forse l’asfalto sigilla quei tempi, forse questo correre verso un futuro incerto, sta privando un mondo assai caro ai ricordi e alla fantasia di respirare. (Mutazione)

Un drago che si trasforma in cigno. (Vita di Ricerca) - Nel silenzio della forma ritrovo quella voce che mi riporta al Verbo. (Infanzia)
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il potere di riportarmi indietro
India Rajastan
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Tanto dolore, nessuna paga può giustificare l’operato, nessuna giustificazione porterà luce

Dal tempio è andata via la parola, al palazzo è rimasto l’imbarazzo, il vento disegna, l’onda appiana, il cielo osserva dentro e fuori. – Mi dispiace, ma non mi riconosco in una società che per guadagnare tempo, perfora montagne, distrugge sempre più questo vivere con l’inutile apparire. Non credo non ci siano responsabilità, dal micro al macro tutti siamo chiamati al rispetto del futuro, prima di poter sorridere ad un bambino, donare un fiore alla persona amata. (Oasi Playa) / Cortile delle Nevi è un progetto artistico contemporaneo ideato dall’artista siciliano Claudio Arezzo di Trifiletti. Combina arte murale con riflessioni su ambiente, filosofia e speranza. Nasce dalla volontà di dare vita e contenuti a spazi urbani spesso degradati o trascurati, come piazze occupate da parcheggi, luoghi di memoria sotterrati. Cortile delle Nevi, dove si sciolgono i problemi, restituire armonia e bellezza agli spazi urbani e non solo attraverso l’arte. (La mia pittura)

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Claudio Mario Andrea Arezzo di Trifiletti Oasi Playa 1mqdb

Costume della Dimenticanza

Ho sentito dire che a volte le storie, i racconti diventano narrazione non solo di noi stessi, ma attuali fotografie del presente. Il raccontare mette a nudo anfratti nascosti del nostro essere, mostrando in alcune circostanze sentieri anche per chi ci segue. Un mondo privo di condivisione non sarebbe degno di essere vissuto. / Da Parco delle Carrozze a Parco delle Maestranze, da Piazza Spirito Santo a Piazza Turri Ferro, sembra che il costume sia divenuto dimenticanza. Quello che resta dai concerti. (Il Giardino dentro il giardino) \ Greta, la sua intelligenza nasce e parte dal cuore, mi sembra conoscerla nell’etere, condivido il suo dolore. (Anima Anziana)

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