Legni di mare hanno una storia da raccontare, un ricordo da dissotterrare. Ho immaginato una torre, da lì ho ritrovato uno scritto di mio nonno. 10/15 cm.
“Martorina terra dal seducente richiamo, dall’ombra del grande e amico albero, che ha accolto tanti passanti, lì attende il cavallo che scorge la calorosa e abbagliante luce al suonar incessante delle cicale. Il ponentino con delicatezza soffia quando il sole è al massimo dello splendore, e ogni cosa si riempie di allegro movimento diffondendo nell’aria il profumo del solitario cespuglio che attende con pazienza la mano di chi lo accarezzerà. A breve, il rosa calante sole come per magia cambia le calcaree e bianche pietre in pregiati quarzi dal rosa splendente. Mentre il riccio tranquillamente vaga, la volpe si prepara per la danza notturna. Così viene l’ora della musica, ispirata dal buio del plenilunio dove ogni creatura partecipa alla sinfonia con la propria canzone fino alla visita del nuovo giorno… che è ispirazione continua di tutto il creato”.
Carmelo Arezzo di Trifiletti (1989/1947)