Non avessi conosciuto il Cristo, Dio sarebbe stato un vocabolo vuoto di senso… il Dio dei filosofi non avrebbe avuto alcun posto nella mia vita morale. Era necessario che Dio si immergesse nell’umanità, che in un preciso momento della storia… un essere umano, fatto di carne e di sangue, pronunciasse certe parole, compisse certi atti, perché io mi gettassi in ginocchio. (François Mauriac) – Mia, Equilibri Ordine Tempo Spazio, Candidi Fiocchi.
Mutazioni delle Origini / Una volta quella era la stanza dove si metteva ad esiccare il formaggio, c’è ancora del sale nella pietra. Le cose apparentemente inutili, le sensazioni, la comprensione di un luogo indipendente Connesso al Creato. (Terre di Martorina) – Ho lasciato una goccia di colore disegnare il suo fluire, ho raccolto informazioni dedite al sentire. 4-15/21 cm. La complessità del caso, Trasparente è la forma, Indissolubile il contenuto, Valore dello spirito. (Acrylic)
Alle prese con lo spazio. Mi piace circondarmi di memoria, adoro il canto degli uccelli, le rondini sono sempre in festa, ascolto e vedo un suono a colori. (Mezzanine Living) – Mi e sempre piaciuto giocare con l’acqua, sentire il suono del suo vibrare, dolce sonoro. Una volta la leggenda narra, la Madre di tutte le madri si dovette mettere in fuga, perseguitato era il Suo Fanciullo. Col Marito oggi Nostro Santo e un Somaro, umile e fedele compagno, attraversarono Deserti e Montagne, molte furono le prove a scoraggiare l’impresa, una ci riporta a Gerico, dove un fiore diventa Immortale per la Sua Devozione. Quelle poche Gocce d’acqua contenenti l’Oceano. (Rosa di Gerico)
Osho – Ero appassionato della sua narrazione, lo considero un gran rivelatore di questo secolo / Uta Dag – Anche quando non sei tu ti chiamo in lontananza.
Attraverso il presente a galoppo della fantasia vi svelo la mia poesia. Lo chiamavano Eliodoro, Sole d’oro e dell’arte ne aveva fatto ristoro. Non gli piaceva la violenza in un tempo che era densa, negava ogni sussistenza. Leale, proveniva da una famiglia regale, anche se oggi si legge che era venale. Di passione e memoria aveva ornato la sua dimora, di contrasti e lamenti cercava spegnere tormenti. Dopo Agata, Nobile Fanciulla messa quasi al rogo e torturata fino a ridurla in fin di vita, non accettava il perseguire di quella furia. L’Etna era Madre Spirituale, e con le sue lave forgiò un Elefante. Un carattere imperiale, quattro gambe, vive e vibranti erano il solco della memoria. Di magia e altre accuse venne messo anch’egli al rogo, e così il Vaccarini, nobile ed elevata maestria lo volle porre a guardiania. (Casa Museo Sotto l’Etna)
«Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza» (Inferno, c. XXVI, vv. 118-120). Fare del bene, bellezza risiede nel colore della nostra luce interiore. Inestimabile valore custodisce la vita, azioni accompagnano destinazioni. Reggere il carico stando attenti nella stanchezza a non cedere. Vivere nel silenzio aiuta sentire la marea alzarsi. Svegliarsi dal torpore, tempi artefatti. – Platani Alberi Filosofali Parco della Gentilezza (Il Giardino dentro il giardino) – Agave Spiritualità della Forma – Essere dove servire (Il Terzo Fiore)
Luoghi del cuore – Natura del fiore – L’astronauta – Arte del mio mondo (Tetti di Speranza) – Imprints of Peace – Artista Mediterraneo – Le gambe del Tavolo (Via delle Rose) – A Te Appartengo Signore della Pace (Tre è il numero del Re) – Memoria delle campane – Padre Nostro che sei Nei Cieli Proteggici da Mali e Pericoli – Preghiera condivisa sentimenti in memoria / Zeno e Fattore.
Ponti dell’avvenire, fantasia del domani. Luci, ombre e strutture, memoria. Vento accarezza alito del racconto. Oro è il rispetto della luce, piccoli soli di argilla custodiscono semi. Origine (Tre Ulivo/Datteri). Pietra, respiro del seme, tetto del mio cielo. L’arte più antica è la magia dell’amore. Furono tra i primi i Re Maghi a portare omaggio alla Nascita del Verbo. Ad ogni azione corrisponde una reazione, fai del bene e dimenticatene. Pensiero guida alimenta pace, candore.
È il solleticar della mente a ricordarci emozioni vive. Non fare inaridire il proprio cuore. Dovreste svegliarvi per qualche momento di notte quando il silenzio trona, avvertire la gravità della terra. La traccia diventa necessaria per divenire cielo pieno. (Bianco)
Buste di carta, l’uomo ci commercia frutta e verdura, al mercato ritrovo l’orecchio del popolo, culla del sapere. Il contenitore e il contenuto, il primo regge l’influsso involontario, il secondo si affida alla buona sorte. Ancora, porto della saggezza. Pensiero filosofico, contenuto della parola, libertà dello spirito creativo, armonia solenne delle stelle, madre acqua.
Quando anche il vento oltrepassa l’immaginazione. Borgo di Carcaci – Centuripe
Un mondo è pronto ad accogliere, non porta divisa, pensiero rispetta e condivide. Radici cambiano prospettiva, il micro e il macro manifestano simbiosi, natura centrata, società in crisi.
Quando si Ritornerà Ascoltare il Silenzio, l’Oasi del Simeto si Congiungerà con la Playa
Piazza Federico di Svevia
Per spiegarmi ho provato dipingere, sentire l’energia del tempo, entrare in confidenza con lo spazio. (Casa Museo Sotto l’Etna)
Polveri e Ossigeno, Dilemma del Bonus. – I pazzi appartengono alla comunità.
Regina della Pace, Madre Misericordiosa, Benedetta Celeste, Silenzio che Nutre, Fortezza che Protegge, Voce d’Amore, Candido Ascoltare, Profonda Ferita. Madre delle madri, Eternamente figli tuoi. (Agata Pietra)
La Sterna Paradisaea (Vorrei essere una Sterna paradisaea)
“Amor Unius inextinguibilis”
Proclo, In Parm., (cfr. Proclo, Par., VII, 54, 21) // (cfr. Werner Beierwaltes, Proclo, I fondamenti della sua metafisica, intr. Giovanni Reale, Vita e Pensiero, p. 341) // “E’ il Vero Bene che tiene insieme le cose del mondo”, Platone, Fedone // (cfr. Cristiana Caserta, Socrate e il mare, il modello odissico del Fedone, p.7).
Vorrei essere una sterna paradisea // volare sui cieli artici e antartici // Regina dei 2 movimenti ciclici // polarizzazione dell’Uno
catabasi e anabasi (1) // anabasi e catabasi // come bianco e nero // come, ictus e arsi (1bis)
come Eros (2) unisce uomini e dei // essa collega i due poli // instancabilmente.
Vorrei volare verso la “Tula iperborea” // al di là di Ogigia // mirabile isola (3) // dove è possibile osservare “le rivoluzioni del Sole” (3bis)
verso le regioni boreali e per converso le australi. // Instancabile messaggera // dall’apollineo piumaggio
candida “stola” come “spirito magno” (4) solca l’ “Empireo”.
“Luce intellettual, piena d’amore; // Amor di vero ben, pien di letizia; // Letizia che trascende ogne dolzore”. (4bis)
Nei suoi ventinove anni di presenza corporea che precedono la sua “metanoia” (4tris) // 7 volte copre il suo peregrinare la distanza tra Terra e Luna // come le 7 note musicali // come i 7 pianeti del cielo di Pitagora (5)
come i 7 metalli del Gong del Borneo (6) // come i 7 chakra (7) // Come le 7 porte di Tebe (8) // Come le 7 corde della lira (9)
Come le 7 sephirot delle 10 potenze spirituali (10) // Come i 7 giorni della settimana // Come i 7 saggi. (11) “Tutto tiene”
come insegnano i grandi Maestri “è il Bene che tiene insieme il mondo”. (12) // Sterna amatissima // portatrice di luce apollinea, cristica // portami con te
portaci con te // verso la “Vibrazione armonica originaria” // il Sacro “OM” (13) // “Domine, fecisti nos ad te, et inquietum est cor nostrum, donec requiescant in te”. (14)
dalla Luce proveniamo e ad Essa aneliamo ritornare.
Note: (1) Cfr. Platone, Repubblica, L. III (“testo diegetico-mimetico” (alla maniera dei poemi omerici), discesa di Socrate dall’Acropoli al Pireo, catabasi, cui succede l’anabasi, o risalita) – (cfr. Platone, Repubblica, a cura di Mario Vegetti, BUR, p. 11 introd.). (1bis) ictus: colpo, battuta; arsi: sollevare; come nella tecnica musicale, in special modo nel solfeggio è dato distinguere il ritmo, all’interno dei vari tempi (es.: 4/4 o 6/8) in “battere” e “levare” (per i termini “ictus” e “arsi” cfr. Enciclopedia Treccani rispettive voci). (2) Cfr. Platone, Simposio – (3) Cfr. Platone, Timeo – (3bis) “In altra occasione, abbiamo menzionato, in relazione alla designazione della lingua ‘adamitica’ come ‘lingua siriaca’, la Siria primitiva il cui nome significa propriamente “terra solare”, e di cui Omero parla come di un isola situata “al di là di Ogigia”, ciò che permette di identificarla solo con la Thule o Tula iperborea; “ivi sono le rivoluzioni del sole”, espressione enigmatica che può naturalmente riferirsi al carattere’ circum-polare’ di queste rivoluzioni, ma può anche, nello stesso tempo, alludere a un tracciato del ciclo zodiacale su questa terra, il che spiegherebbe come un tracciato simile sia stato riprodotto in una regione destinata ad essere un’immagine di tale centro.” (cfr. René Guénon, Simboli della Scienza sacra, Adelphi Edizioni, pag. 91). (4) Cfr. Dante, Par. XXX, v. 129 – (4bis) Dante, Par. XXX, vv. 39-42 – (4tris) “trasformazione” (meta nous), oltre il Nous (Platone, Timeo, 47 d-e), “meta nous”, “trasformazione spirituale” (metanoia) – (cfr. Michel Valsan, Sufismo ed Esicasmo, Esoterismo islamico ed esoterismo cristiano”, Ed. Mediterranee, p. 127) “edonen alogon”, piacere irrazionale (Plat., Tim., cfr. Platone, Timeo, a cura di Francesco Fronterotta, Rizzoli, p. 253. (5) Alessandro Barbone, Musica e filosofia nel pitagorismo, La scuola di Pitagora editrice, p. 87.
(6/7) Jaques Viret, Musicoterapia, Pref. Antonello Galimberti, Tr. dal francese Dominique Larson, Simmetria, p. 95. (8/9) Francesca Berlinzani, La Musica a Tebe di Beozia, Tra storia e mito, CUEM s.c.r.l., p. 78 (particolarmente interessante appare il paragrafo“3.2”, della stessa opera, sulla Testimonianza della fondazione sonora di Tebe). (10) Renè Guènon Simboli della Scienza sacra, Adelphi – (11) Uno dei 7 saggi fu Simplicio costretto alla diaspora, assieme ai 7 didascali, o confratelli, in seguito alla chiusura, da parte dell’imperatore Giustiniano (529), della gloriosa “Scuola d’Atene”, fondata da Platone nel 338 a.C. al ritorno dal suo primo viaggio in Sicilia. Platone, Fedone; cfr. Platone, Timeo, a cura di Francesco Fronterotta, BUR, p. 102. Proclo (Costantinopoli, 412 – Atene, 485), è notoriamente considerato uno dei massimi esegeti dell’opera platonica, se non il massimo, a detta di autorevoli filologi e studiosi come Werner Beierwaltes, il quale scrisse : “L’elemento che mette in moto l’ascesa dialettica e l’assimilazione al Principio, quell’elemento che sospinge fino al raggiungimento della meta è l’eros. Grazie ad esso, che è per sua essenza “inesauribile amore che porta all’Uno” 1 (si riporta qui di seguito la nota 1 allo stesso testo: “In Parm., VII, 54, 21: amor unius inexstinguibilis”) – (cfr. Werner Beierwaltes, Proclo, I fondamenti della sua metafisica, Vita e pensiero, p. 341). (13) Michel Valsan, Sufismo ed Esicasmo, Ediz. Mediterranee, p. 35. (14) “Domine, fecisti nos ad te, et inquietum est cor nostrum, donec requiescant in te”, “Ci hai fatti per Te Signore e il nostro cuore è inquieto fino a quando non riposiamo in te” (Agostino, Confessioni, 1,1,1);
Componimento Maurizio Militello
Messaggio di armonia cosmica ricco di pregnante, arcaica, vera, essenzialità. I tedeschi legati alla scuola di Erwin Panofsky direbbero, una “kunst wollen” (volontà d’arte), quindi in termini tradizionali, una volontà di armonia… di congiunzione col divino… del resto l’espressione segnica visiva, presto si traduce, come in questo caso, in forma sonora, musicale, in virtù dell’isomorfismo tra le varie “technai adelphai” (scienze sorelle: aritmetica, geometria, musica, astronomia). Vedo sintesi formale, ricerca di armonia cosmica, oserei dire “sete”, che si traduce presto in segno, “un segno sonoro”, come direbbe Macrobio, nel suo Commentariorum al “Somnium Scipionis”, contenuto nel “De Republica”, di Marco Tullio Cicerone, che ricapitola tutta la letteratura filosofica escatologica, ricollegandosi alla grande tradizione segnata nella Repubblica di Platone: la Musica, segnatamente le proporzioni musicali, sono l’emblema del profondo legame tra il kosmos e il “Principium essendi”. (Natasha Fabbri Cosmologia e armonia nel Seicento* , *Lezione tenuta a Firenze il 5 Novembre 2009, nella sala grande del Buon Umore del Conservatorio Statale Musica Luigi Cherubini, nell’ambito dell’edizione 2009 di Pianeta Galileo, Scuola Normale Superiore, Pisa)
Cena con Isabella Mezzanine Living
Bisogna essere davvero stupidi a voler proseguire i lavori per la metropolitana, bambino ricordo benissimo la strada tremare, la roccia esplodere, la terra soffrire. Irresponsabilità, vanità, spirito posseduto. (Etna needs love)
Non ci sono Dormitori. Sedersi, bere una bevanda calda, magari al centro del tavolo una fiamma intona spazio. Silenzio, nessun suono è registrato, tutto è presente, finestre proteggono dal freddo, ermetico legno usurato spiffera malinconia di primavera. Primavera, risveglio della natura. Paura, conflitti, lotte, fame, sofferenza, senza dimora condivide passaggio. Tornare a casa con dei dolci per la persona voluta bene, un piccolo dono, una sorpresa, passare tra la confusione alla solitudine di corpi dismessi sul pavimento, respirano senza chiedere niente.
Catania Oasi Playa, Monastero dei Benedettini di San Nicolò, Teatro Greco Romano, Via Montesano, Piazza Giovanni Verga, Mezzanine Living.
Museo dello Spazio Oasi della Playa, Catania Visionaria – Liotru, Vaccarini, Eliodoro – Acqua o lenzuolo, Amenano. Gira pagina, volta strada, cambia marciapiede, l’immagine del passante senza ruolo. Povero Liotru, elevato a guardiania del popolo, osserva spaventato questa nuova era che rischia inghiottire tutto. Al manifestare della Quinta Dimensione – Stiamo trascurando il Pianeta. (Corso Sicilia)