Quante cose passano inosservate, eppure crediamo di essere presenti, la considerazione di un raggio, la sfericità di un’esistenza, l’arco di un’esperienza. Le vertigini dell’ascoltare. Il vento, la pioggia, la terra, la pietra e la luna, la responsabilità, la coscienza. / Authors Veronica Succi Daniele Gangemi
La terra è un bel posto e per essa vale la pena di lottare. (Ernest Hemingway) – Passo dopo passo, stella dopo stella, la costruzione. (Piccoli Soli d’Argilla) / Semi incastonati in poesia, speranza della luce. Oro, interiore risveglio. Tetti dei miei mondi – La città del futuro, per ogni nascita si piantano dieci alberi. (Sfere Rispetto Pianeta) / Scale del Sapere
Chiodo fisso ricerca dell’oro. La Cattedrale di fede Cristiana in Islanda è interamente costruita di armato, antica civiltà che rispetta la pietra e tutti gli elementi come base spirituale. – Meravigghia c’appigghia / Meraviglia che attecchisce. Ho scosto un fiore dalla strada, l’ho riposto in devozione. Ricorrenza si appiattisce di scadenza, donarsi alla causa ristora sapienza. Tutti i semi donati stanno cercando mettere pace al nostro mondo. Ritrovamenti e Ricordi, Memorie di Passaggio. Mi piacerebbe una bella pioggia che faccia riflettere. Sembra tutto essersi fermato al pensiero ombra che manovra le quinte.
La Sterna Paradisaea (Vorrei essere una Sterna paradisaea)
“Amor Unius inextinguibilis”
Proclo, In Parm., (cfr. Proclo, Par., VII, 54, 21) // (cfr. Werner Beierwaltes, Proclo, I fondamenti della sua metafisica, intr. Giovanni Reale, Vita e Pensiero, p. 341) // “E’ il Vero Bene che tiene insieme le cose del mondo”, Platone, Fedone // (cfr. Cristiana Caserta, Socrate e il mare, il modello odissico del Fedone, p.7).
Vorrei essere una sterna paradisea // volare sui cieli artici e antartici // Regina dei 2 movimenti ciclici // polarizzazione dell’Uno
catabasi e anabasi (1) // anabasi e catabasi // come bianco e nero // come, ictus e arsi (1bis)
come Eros (2) unisce uomini e dei // essa collega i due poli // instancabilmente.
Vorrei volare verso la “Tula iperborea” // al di là di Ogigia // mirabile isola (3) // dove è possibile osservare “le rivoluzioni del Sole” (3bis)
verso le regioni boreali e per converso le australi. // Instancabile messaggera // dall’apollineo piumaggio
candida “stola” come “spirito magno” (4) solca l’ “Empireo”.
“Luce intellettual, piena d’amore; // Amor di vero ben, pien di letizia; // Letizia che trascende ogne dolzore”. (4bis)
Nei suoi ventinove anni di presenza corporea che precedono la sua “metanoia” (4tris) // 7 volte copre il suo peregrinare la distanza tra Terra e Luna // come le 7 note musicali // come i 7 pianeti del cielo di Pitagora (5)
come i 7 metalli del Gong del Borneo (6) // come i 7 chakra (7) // Come le 7 porte di Tebe (8) // Come le 7 corde della lira (9)
Come le 7 sephirot delle 10 potenze spirituali (10) // Come i 7 giorni della settimana // Come i 7 saggi. (11) “Tutto tiene”
come insegnano i grandi Maestri “è il Bene che tiene insieme il mondo”. (12) // Sterna amatissima // portatrice di luce apollinea, cristica // portami con te
portaci con te // verso la “Vibrazione armonica originaria” // il Sacro “OM” (13) // “Domine, fecisti nos ad te, et inquietum est cor nostrum, donec requiescant in te”. (14)
dalla Luce proveniamo e ad Essa aneliamo ritornare.
Note: (1) Cfr. Platone, Repubblica, L. III (“testo diegetico-mimetico” (alla maniera dei poemi omerici), discesa di Socrate dall’Acropoli al Pireo, catabasi, cui succede l’anabasi, o risalita) – (cfr. Platone, Repubblica, a cura di Mario Vegetti, BUR, p. 11 introd.). (1bis) ictus: colpo, battuta; arsi: sollevare; come nella tecnica musicale, in special modo nel solfeggio è dato distinguere il ritmo, all’interno dei vari tempi (es.: 4/4 o 6/8) in “battere” e “levare” (per i termini “ictus” e “arsi” cfr. Enciclopedia Treccani rispettive voci). (2) Cfr. Platone, Simposio – (3) Cfr. Platone, Timeo – (3bis) “In altra occasione, abbiamo menzionato, in relazione alla designazione della lingua ‘adamitica’ come ‘lingua siriaca’, la Siria primitiva il cui nome significa propriamente “terra solare”, e di cui Omero parla come di un isola situata “al di là di Ogigia”, ciò che permette di identificarla solo con la Thule o Tula iperborea; “ivi sono le rivoluzioni del sole”, espressione enigmatica che può naturalmente riferirsi al carattere’ circum-polare’ di queste rivoluzioni, ma può anche, nello stesso tempo, alludere a un tracciato del ciclo zodiacale su questa terra, il che spiegherebbe come un tracciato simile sia stato riprodotto in una regione destinata ad essere un’immagine di tale centro.” (cfr. René Guénon, Simboli della Scienza sacra, Adelphi Edizioni, pag. 91). (4) Cfr. Dante, Par. XXX, v. 129 – (4bis) Dante, Par. XXX, vv. 39-42 – (4tris) “trasformazione” (meta nous), oltre il Nous (Platone, Timeo, 47 d-e), “meta nous”, “trasformazione spirituale” (metanoia) – (cfr. Michel Valsan, Sufismo ed Esicasmo, Esoterismo islamico ed esoterismo cristiano”, Ed. Mediterranee, p. 127) “edonen alogon”, piacere irrazionale (Plat., Tim., cfr. Platone, Timeo, a cura di Francesco Fronterotta, Rizzoli, p. 253. (5) Alessandro Barbone, Musica e filosofia nel pitagorismo, La scuola di Pitagora editrice, p. 87.
(6/7) Jaques Viret, Musicoterapia, Pref. Antonello Galimberti, Tr. dal francese Dominique Larson, Simmetria, p. 95. (8/9) Francesca Berlinzani, La Musica a Tebe di Beozia, Tra storia e mito, CUEM s.c.r.l., p. 78 (particolarmente interessante appare il paragrafo“3.2”, della stessa opera, sulla Testimonianza della fondazione sonora di Tebe). (10) Renè Guènon Simboli della Scienza sacra, Adelphi – (11) Uno dei 7 saggi fu Simplicio costretto alla diaspora, assieme ai 7 didascali, o confratelli, in seguito alla chiusura, da parte dell’imperatore Giustiniano (529), della gloriosa “Scuola d’Atene”, fondata da Platone nel 338 a.C. al ritorno dal suo primo viaggio in Sicilia. Platone, Fedone; cfr. Platone, Timeo, a cura di Francesco Fronterotta, BUR, p. 102. Proclo (Costantinopoli, 412 – Atene, 485), è notoriamente considerato uno dei massimi esegeti dell’opera platonica, se non il massimo, a detta di autorevoli filologi e studiosi come Werner Beierwaltes, il quale scrisse : “L’elemento che mette in moto l’ascesa dialettica e l’assimilazione al Principio, quell’elemento che sospinge fino al raggiungimento della meta è l’eros. Grazie ad esso, che è per sua essenza “inesauribile amore che porta all’Uno” 1 (si riporta qui di seguito la nota 1 allo stesso testo: “In Parm., VII, 54, 21: amor unius inexstinguibilis”) – (cfr. Werner Beierwaltes, Proclo, I fondamenti della sua metafisica, Vita e pensiero, p. 341). (13) Michel Valsan, Sufismo ed Esicasmo, Ediz. Mediterranee, p. 35. (14) “Domine, fecisti nos ad te, et inquietum est cor nostrum, donec requiescant in te”, “Ci hai fatti per Te Signore e il nostro cuore è inquieto fino a quando non riposiamo in te” (Agostino, Confessioni, 1,1,1);
Messaggio di armonia cosmica ricco di pregnante, arcaica, vera, essenzialità. I tedeschi legati alla scuola di Erwin Panofsky direbbero, una “kunst wollen” (volontà d’arte), quindi in termini tradizionali, una volontà di armonia… di congiunzione col divino… del resto l’espressione segnica visiva, presto si traduce, come in questo caso, in forma sonora, musicale, in virtù dell’isomorfismo tra le varie “technai adelphai” (scienze sorelle: aritmetica, geometria, musica, astronomia). Vedo sintesi formale, ricerca di armonia cosmica, oserei dire “sete”, che si traduce presto in segno, “un segno sonoro”, come direbbe Macrobio, nel suo Commentariorum al “Somnium Scipionis”, contenuto nel “De Republica”, di Marco Tullio Cicerone, che ricapitola tutta la letteratura filosofica escatologica, ricollegandosi alla grande tradizione segnata nella Repubblica di Platone: la Musica, segnatamente le proporzioni musicali, sono l’emblema del profondo legame tra il kosmos e il “Principium essendi”. (Natasha Fabbri Cosmologia e armonia nel Seicento* , *Lezione tenuta a Firenze il 5 Novembre 2009, nella sala grande del Buon Umore del Conservatorio Statale Musica Luigi Cherubini, nell’ambito dell’edizione 2009 di Pianeta Galileo, Scuola Normale Superiore, Pisa)
Bisogna essere davvero stupidi a voler proseguire i lavori per la metropolitana, bambino ricordo benissimo la strada tremare, la roccia esplodere, la terra soffrire. Irresponsabilità, vanità, spirito posseduto. (Etna needs love)
Quanti fiumi, laghi vivono sotto la città? Famiglie Missionarie Mantengono Vocazione – Taormina, Hotel Villa Nettuno. Respiro Viscerale Rispetto Pianeta. La nascita di un pensiero è la conseguenza del suo percorso. 30/10/10/10 Work in Progress Acrylic 61/51 cm.
I responsabili pagheranno per il crimine commesso, queste parole feriscono, impresse non tardano a ricordarci quanto ancora l’uomo sia in pericolo. Bandiera, governo, paese. Spirito Universale chiede tregua, l’Animo della Terra è saturo di menzogna. Numeri non siamo, sentimenti animati. Correnti degli oceani, deserti, sabbia, universi accorrono, viaggia il pensiero, veloce penetra montagne.
Los responsables pagarán por el crimen cometido, estas palabras que hieren no tardarán en recordarnos cuánto está aún el hombre en peligro. Banderas, gobiernos, países. El Espíritu Universal está pidiendo tregua, el Ánimo de la Tierra está saturado de mentiras. No somos números, sentimientos animados. Corrientes de Océanos, desiertos, arena, universos, el pensamiento viaja, veloz, penetra montañas.
C’è così tanta confusione, da sedersi a vedere un film, e sentirsi protagonista. Tempi andati, il vento scorre tra la sabbia di una clessidra in mansarda.
There is so much confusion, that you almost have to sit and watch it like a movie, and feel like the main character. Times gone, the wind flows through the sand of an hourglass in the attic.
Mi sembrava un riccio, pensai come si fosse ricordato proprio in quel momento, guardai meglio, era una goccia del vulcano, si una pietra che respira, cristallosa oserei. Quanti petali ha un fiore, poi lo stelo, le foglie, l’apparato radicale e il vento, l’odore della terra al mattino, quando il sole inizia a svegliare il coro. C’è uno spettacolo fatto di particolari, bisogna lasciare lo sguardo al caso, seguirlo senza dargli il minimo sospetto della nostra presenza.